Istituite, con la legge Cirinnà approvata dal Parlamento, le unioni civili e il riconoscimento delle convivenze di fatto, cosa accade in materia di mutui?
Rappresentando l’unione civile un nucleo sociale tra individui adulti dello stesso sesso, per l’unione civile valgono le medesime regole del matrimonio: cioè è applicabile anche in materia finanziaria e mutui.
Coppie di fatto e mutui
E’ questo l’aspetto cardine di uno studio formulato dal portale Mutui.it, che ha svolto un’indagine pertinente la questione dell’acquisto di una casa da parte di nuclei familiari in regime di unione civile.
Tra le condizioni economiche prese in esame all’interno del rapporto, con le nuove unioni civili si registrano tutte le variabili di un mutuo familiare “classico“, quindi anche l’eventuale reversibilità della polizza.
Parità civile in ogni tipologia di mutuo
L’unione civile comporta infatti – se non esplicitato diversamente – il regime di comunione dei beni, esattamente come per la condizione del vincolo matrimoniale classicamente concepito.
In quanto condizione pienamente equiparata, valgono ovviamente tutte le normali clausole.
La formula prevede dunque che si possa istituire un regime di comunanza o separazione dei beni e che, in caso la comunione terminasse, sia contemplata la trascrizione dell’atto.
È dunque chiara, tanto per le unioni civili che per quelle di tipo “tradizionale“, la possibilità di beneficiare di una detrazione degli interessi passivi del mutuo cointestato.
Ciascuna delle due parti dell’unione avrà dunque accesso ad una consistente detrazione sulla quota relativa agli interessi passivi, ma addirittura fino al 100% nel caso in cui uno dei due abbia fiscalmente a carico il proprio partner.
Le nuove coppie di fatto che abbiano acceso un mutuo beneficiano dunque del regime di comunione dei beni, esattamente come gli altri nuclei familiari.