Barclays è la seconda banca del Regno Unito ed è pronta a lasciare il mercato creditizio italiano nel giro di due anni, in modo tale da potersi focalizzare sul settore investimenti e corporate banking, oltre che cercare di riposizionarsi sui mercati inglesi e statunitensi. Tutto questo sembra essere frutto, inoltre, della poca trasparenza del mercato italiano e del momento poco favorevole che stanno attualmente passando le banche del famoso stivale.
Strategia aziendale
Barclays ha già iniziato la sua strategia di focalizzazione sul mercato inglese e britannico con la fuoriuscita da due nazioni di spessore come Spagna e Portogallo e la cessione avvenuta a dicembre 2015 di ben 89 filiali italiane a Mediobanca (Che Banca!).
La cessione italiana ha comportato il trasferimento aziendale per ben 550 dipendenti, 70 promotori finanziari e ben 220.000 clienti. In questo modo Mediobanca è riuscita ad acquisire un portafoglio di mutui residenziali di ben 2.9 miliardi di euro e una raccolta complessiva pari a 6.1 miliardi di euro.
L’uscita dal mercato italiano di Barclays è una vera e propria scelta strategica, in quanto hanno rilevato la necessità di abbandonare un mercato retail non in grado di generare profitti e per questo motivo considerato non-core.
Questa scelta si è rivelata, inoltre, un affare per Mediobanca che riceve per portare a termine l’operazione ben 237 milioni di sterline. A quanto pare per uscire dal mercato, Barclays avrebbe dovuto sostenere dei costi molti più elevati della cifra disposta a pagare a Che Banca.
Alessandra Perrazzelli: responsabile Barclays Italia
La responsabile Barclays Italia ha dichiarato che sperano di concludere l’operazione nel giro di uno o due anni e che ovviamente il tutto dipende dalle condizioni del mercato. In questo momento stanno cercando di testare la volontà di potenziali investitori a voler investire nelle loro risorse, anche perché Barclays non ritiene le consumer operations nell’Europa Centrale come un business su cui puntare le proprie energie. Alessandra Perrazzelli ha infatti detto che: “Barclays sta lavorando per semplificare i suoi business e concentrarsi in quelli più profittevoli, in cui essere competitivi con i colossi americani. In questo processo è coinvolta anche l’Italia, dove Barclays va molto bene nel settore del corporate-banking”.
Conclusioni
Secondo la manager Perrazzelli, Barclays ha deciso di ritirarsi dal mercato creditizio italiano a causa della poca trasparenza e di regolamenti poco chiari per quanto riguarda la governance.
Le parole della responsabile Barclays Italia a proposito dell’argomento sono state le seguenti: “L’Italia sta pagando per questo, ma il governo Renzi sta cercando di colmare questi gap con riforme che però hanno tardato troppo ad arrivare. Il governo sta andando nella giusta direzione per risvegliare l’interesse degli investitori ma occorre fare in fretta, perché si è già perso troppo tempo” .
Come già detto, Barclays continuerà comunque ad operare nel settore Corporate e Investment Banking: a questo punto resta solo da capire cosa succederà a tutti i clienti che, ad esempio, si sono affidati alla banca britannica per acquistare la propria casa e quindi accendere un mutuo.
Non resta che attendere giugno, quando l’operazione andrà effettivamente in porto dopo l’autorizzazione da parte delle Authority.