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Imprenditoria femminile: i finanziamenti per il 2016

Diventare una donna imprenditrice in Italia non è certamente semplice: la crisi economica in atto, la mentalità maschilista imperante che ostacola i percorsi di carriera in rosa ed il desiderio di trascorrere più tempo con i propri figli, sono tutti fattori che possono rendere ancor più ardua la strada per raggiungere, da parte del sesso femminile, posizioni imprenditoriali di successo.

I dati in Italia sulle donne imprenditrici

In Italia le imprese femminili sono in crescita. Secondo quanto emerso da una ricerca Doxa, realizzata per conto di Groupon e realizzata su un campione di circa 800 imprese femminili partner del sito, nel Bel paese sono oltre 1,3 milioni le imprese in rosa. Nel 46% dei casi le donne che posseggono un’attività in proprio hanno meno di 40 anni ed il 30% di loro ha conseguito una laurea. Il 47% delle donne imprenditrici aveva un lavoro come dipendente ma ha deciso di intraprendere comunque una carriera da “solista”. Tra le motivazioni che hanno spinto a questa scelta, vi è il desiderio di mettere a frutto le proprie competenze, avere maggiore prospettiva di crescita professionale, sviluppare il proprio talento ed affermarsi. Il desiderio di arricchirsi sembra essere il meno gettonato.

Come trovare finanziamenti, agevolazioni e sgravi fiscali

Una volta individuata l’idea vincente, le donne che intendono investire su di essa possono avvalersi di finanziamenti, agevolazioni e sgravi fiscali di diverse tipologie. Fondamentale è tenere monitorati i siti e le istituzioni che promuovono i vari progetti, visto che bandi, gare e proposte cambiano di anno in anno e regione in regione:

  • Regione di appartenenza o di riferimento;

Il MISE, (Ministero per lo Sviluppo Economico), ha inoltre recentemente aggiornato sul proprio sito ufficiale l’elenco degli incentivi oggi disponibili per le imprese nostrane, sotto forma di un documento scaricabile, intitolato “ Sostegno alla competitività”, all’interno del quale sono presente tutte le opportunità raccolte in singole schede esplicative. A poter usufruire di tali finanziamenti sono naturalmente anche le donne imprenditrici, anche in cooperativa o società, per le quali il MISE ha previsto alcuni aiuti.

Le aziende costituite in prevalenza da donne, ossia con due terzi o il 60% di soci di sesso femminile, hanno la possibilità di essere aiutate dal Fondo con una copertura dell’80% delle operazioni di finanziamento bancario con indirizzo l’attività di impresa. Un incentivo senza dubbio molto importante anche per i giovani tra i 18 e i 35 anni e le donne senza limiti anagrafici che intendono aprire piccole e micro imprese. Grazie a tale incentivo sarà quindi possibile ottenere un finanziamento ad interessi zero a copertura del 75% dell’investimento previsto, che non deve superare il milione e mezzo di euro.

I finanziamenti saranno concessi sulla base di una procedura valutativa con procedimento a sportello. A partire dal 13 gennaio 2016, sarà possibile presentare richiesta di agevolazione, esclusivamente per via telematica, inviando  l’apposita domanda, corredata dei piani di impresa e della documentazione, tramite la piattaforma web disponibile sul portale di Invitalia.

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Finanziamenti a fondo perduto

Per quel che riguarda, infine, i finanziamenti a fondo perduto per l’imprenditoria femminile è necessario consultare i bandi vengono pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale. In genere viene erogata una percentuale a fondo perduto in parte corrisposto in conto capitale, mentre l’altra con finanziamenti a tassi zero o agevolati.

Anche le condizioni per richiedere finanziamenti a fondo perduto per imprese femminili variano: il punteggio più alto per definire le graduatorie viene designato a chi proviene da situazioni di difficoltà, disoccupazione, a chi ha figli. In caso di società, la condizione è che i soci debbano essere per almeno 2/3 donne e, infine, che nel progetto siano comprese politiche di sviluppo e formazione.

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