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Mutuo a tasso variabile: rimborso se hai pagato in più

A partire dai primi mesi del 2015 il tasso Euribor ha iniziato a diminuire, fino a diventare negativo. Stando a queste premesse, quindi, tutti coloro che hanno stipulato un mutuo a tasso variabile dovrebbero pagare di meno. In realtà la maggior parte delle banche continua a finta di niente e i clienti si ritrovano a pagare di più di quanto dovrebbero. La Banca d’Italia ha più volte sollecitato le banche a restituire ai propri clienti quanto pagato in più, ma fino ad oggi non è cambiato nulla. Secondo l’organizzazione Altroconsumo, la maggior parte delle banche non rispetta le regole e considera erroneamente il tasso interbancario pari a zero, anzichè adeguarlo al valore dell’Euribor. Nel Bel paese è, infatti, prassi comune far pagare delle rate mensili particolarmente onerose, senza restituire ai mutuatari la somma pagata in eccesso.

Tasso variabile

Il tasso variabile è particolarmente apprezzato in condizioni di mercato favorevoli, in quanto è possibile sfruttare il momento per pagare meno di quello che si pagherebbe con un tasso fisso. Molti tuttavia, non sanno quali sono i parametri di riferimento per determinare questo tasso, ovvero:

spread, determinato dalla banca e che rimane costante nel tempo;

-parametro di indicizzazione, deciso dal mercato e che può aumentare o diminuire.
L’Euribor è proprio il parametro di indicizzazione più frequentemente utilizzato e dal suo valore dipende l’ammontare della rata.
Grazie alla seguente tabella risulterà più comprensibile l’andamento di questo parametro negli ultimi anni:

PARAMETRONEGATIVO DA
Euribor 1 meseMarzo 2015
Euribor 3 mesiMaggio 2015
Euribor 6 mesiNovembre 2015

Quando è possibile fare un reclamo

Prima di fare un reclamo, è opportuno verificare di essere in possesso di tutti i requisiti necessari per poterlo fare. In questo caso, la prassi da seguire è:
verificare sul contratto le modalità di determinazione del tasso e in particolar modo spread e parametro di indicizzazione (Euribor 1 mese, Euribor 3 mesi, media Euribor mese precedente, Euribor dell’ultimo giorno lavorativo)
-presenza o meno di un tasso floor, ovvero se è stato stabilito un tasso minimo sotto il quale non è possibile scendere.
Se leggendo la documentazione relativa al mutuo non è scritto niente di tutto questo, allora si ha tutto il diritto di fare un reclamo e richiedere la restituzione dei soldi.

Come fare il reclamo

In teoria le banche dovrebbero restituire in modo automatico quanto versato in più, ma questo non accade quasi mai.
Per questo motivo i clienti che hanno diritto al rimborso possono richiedere la restituzione dell’importo pagato in più facendo una lettera di reclamo con in allegato la comunicazione che Banca d’Italia ha inviato agli addetti del settore. Ad esempio è possibile utilizzare il modello proposto da Altroconsumo, che va spedita all’Ufficio reclami della banca. È possibile utilizzare una raccomandata con ricevuta di ritorno, oppure una e-mail, e inviarla all’indirizzo che si trova sulla documentazione periodica che si riceve dalla banca.
Se quest’ultima non fornisce alcun tipo di riscontro entro i 30 giorni, oppure il cliente non è soddisfatto della risposta ricevuta, è possibile fare ricorso all’Arbitro bancario finanziario sul sito www.arbitrobancariofinanziario.it.

Conclusioni

In questo periodo di crisi che tormenta l’Italia, è possibile trovare una nota positiva. Se si è optato anni fa per un mutuo a tasso variabile, è possibile finalmente trarre vantaggio dalla propria scelta.

Se ad esempio un cliente ha stipulato un contratto di mutuo a tasso variabile nel 2006 con spread del 2% e l’Euribor pari al 2,83%, il costo del mutuo presentava un tasso globale del 4,83%. Nel 2016, avendo un tasso Euribor 3 mesi di -0,25%, il cliente ha diritto a pagare un tasso globale paro a 1,75%, dato dal 2% dello spread meno lo 0,25% dell’Euribor.
Il dovere di pagare le rate del mutuo resta sempre lo stesso, ma al contempo è giusto far valere i propri diritti e pagare solo quanto effettivamente dovuto.

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