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Leasing immobiliare, Imu e Tasi: chi è obbligato a pagare

Il 16 giugno è il cosiddetto tax day, ovvero il giorno in cui milioni di italiani devono pagare l’acconto delle tasse Imu e Tasi sugli immobili. Il calcolo dei tributi che ogni cittadino deve allo Stato non è mai particolarmente semplice, e spesso ci si affida ai commercialisti o ai cosiddetti Caf presenti in tutte le città italiane per aiutare a districarsi tra i vari codici e le tariffe: le complicazioni aumentano quando parliamo di leasing immobiliare, in quanto non tutti sono a conoscenza di chi sia tenuto a pagare queste imposte, ed invece dovrebbe rientrare tra le cose fondamentali da sapere prima di effettuare un acquisto mediante questa particolare modalità. Se siete tra coloro che hanno usufruito del leasing casa e dovete pagare Imu e Tasi, ecco tutto ciò che dovete sapere al riguardo.

Imu e Tasi: cosa sono

Innanzitutto cerchiamo di chiarire cosa sono Imu e Tasi.

L’IMU sta per Imposta Municipale Unica, è stata introdotta ufficialmente dal quarto governo Berlusconi attraverso il decreto legislativo n. 23 del 14 marzo 2011 nell’ambito della legislazione attuativa del federalismo fiscale, in sostituzione dell’ICI. Da allora ha cambiato più volte natura riguardo la tipologia degli immobili destinati oppure esentati dal pagamento dell’imposta: per il 2016, in virtù delle disposizioni normative volute dal governo Renzi, sono esentati dal pagamento Imu i proprietari di prima casa eccetto che per gli immobili considerati di lusso.

La TASI è stata istituita con il comma 639 della legge di stabilità per il 2014, ed è una sigla che indica Tariffa sui Servizi Indivisibili: si tratta di un tributo per sostenere le spese dei Comuni riguardo i cosiddetti servizi “indivisibili”, ovvero quei servizi che non possono essere fatti pagare direttamente al fruitore essendo usufruiti da tutti i residenti del comune. Sono esempi di servizi indivisibili ad esempio l’illuminazione pubblica, la manutenzione delle strade, e così via, e le aliquote sono stabilite dal Comune in cui ha sede l’immobile, insieme all’elenco dei servizi che verranno pagati con gli introiti e le somme destinate a ciascuno di essi. Come per l’Imu, anche per la Tasi dal 2016 sono esentati i proprietari di prima casa.

Imu e Tasi: chi è il soggetto passivo

Chi è il soggetto passivo in caso di leasing immobiliare? Prima di arrivare a questo punto, è bene chiarire cosa prevede la legge in generale:

Per quanto riguarda l’Imu, il soggetto passivo risulta essere il proprietario dell’immobile o chi altro vanti su di esso il diritto reale di godimento, come l’usufrutto ad esempio. Non rientra invece tra le figure del soggetto passivo Imu chi occupa materialmente l’immobile, ad esempio il comodatario o l’inquilino.

Passando invece alla Tasi, il soggetto passivo, oltre che il proprietario. è anche l’eventuale occupante dell’immobile. Ciascuno dei due soggetti deve versare la propria quota Tasi a seconda della misura fissata dalla delibera comunale, o in mancanza di previsione, in quella fissata dal legislatore: tuttavia per il 2016 l’inquilino per cui l’immobile occupato rappresenta l’abitazione principale, di categoria catastale non di lusso, non è tenuto a versare la sua quota.

Imu e Tasi con leasing immobiliare: regole generali

Le regole generali prevedono per il leasing immobiliare una diversa disposizione normativa, per cui sia Imu che Tasi sono dovute dal locatario, ossia da chi materialmente occupa l’immobile, e non dalla società di leasing, dal momento della stipulazione del contratto di leasing e per tutta la durata dello stesso. In caso di leasing perciò, il soggetto passivo dei due tributi diventa unicamente l’utilizzatore dell’immobile e non il proprietario concedente: per avere informazioni dettagliate in merito e per tutti gli altri dubbi in materia di leasing casa si può consultare la guida del Mef messa a disposizione dal ministero per tutto ciò che riguarda l’unità abitativa in leasing immobiliare.

La situazione per il 2016

Come abbiamo più volte ricordato, il governo Renzi è intervenuto sulla normativa prevedendo un serie di esenzioni riguardo il pagamento di Imu e Tasi per l’anno in corso 2016, e non sono da meno gli utilizzatori di immobili in leasing: se tale unità abitativa rappresenta la propria abitazione principale, sulla base dell’attuale disciplina non è previsto il versamento delle due imposte Imu e Tasi se l’immobile appartiene ad una categoria catastale non di lusso, riconoscibile con i codici A2, A3, A4, A5, A6 e A7. Al contrario l’utilizzatore dell’immobile in leasing dovrà pagare entrambi i tributi se la casa è appartenente a categoria catastale di lusso A1, A8 e A9, e il medesimo discorso vale per le pertinenze legate all’abitazione principale, esclusivamente per le categorie catastali C2, C6 e C7. Ricordiamo che alla voce pertinenze rientrano cantine, soffitte, solai, stalle, posto auto, autorimesse senza fini di lucro, tettoie chiuse o aperte.

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