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Mutuo inverso: tutto quello che bisogna sapere

Ormai anche in Italia si sente parlare sempre più spesso di mutuo inverso, una pratica diffusa prevalentemente negli Stati Uniti, dove costituisce una sorta di rendita per le persone anziane che hanno una casa di loro proprietà.
E’ una pratica grazie alla quale si concede all’istituto bancario la propria casa come pegno, ricevendo in cambio una liquidità che oscilla tra il 15 e il 55 per cento della stima commerciale effettuata sulla casa. L’importo concesso dipende anche dall’età di chi richiede il mutuo inverso, che in genere è concesso a persone di oltre 60 anni di età: maggiore è l’età del richiedente, infatti, e più le concessioni bancarie crescono.
Ovviamente chi stipula un mutuo inverso può continuare ad abitare nella casa che è oggetto di ipoteca: il mutuo inverso, da questo punto di vista, può sembrare simile alla nuda proprietà, ma si differenzia da quest’ultima perché l’immobile può essere riscattato dagli eredi semplicemente con un rimborso alla banca.

Mutuo inverso, chi vi può accedere

Per accedere a qualsiasi mutuo c’è un limite di età, ma nel caso del mutuo inverso questo limite riguarda l’età minima: è infatti difficile che venga concesso a persone con meno di 60 anni di età. In genere più la persona che richiede questo tipo di mutuo è in là con gli anni e più le condizioni economiche proposte dalla banca saranno favorevoli.
Il richiedente, inoltre, deve essere proprietario della casa data come garanzia, senza che però questa condizioni influisca sullo status di proprietario del titolare del mutuo inverso. Infine un altro vincolo riguarda la cifra massima che si può ottenere grazie ad un mutuo inverso: questa cifra, infatti, di norma non supera i 200 mila euro.

Il tasso di interesse del mutuo inverso

Un altro elemento che accomuna il mutuo “tradizionale” al mutuo inverso è costituito dal tasso di interesse. Come accade per tutti i tipi di mutuo o di finanziamento, infatti, anche il tasso di interesse del mutuo inverso può essere fisso, variabile o misto. Fino a qualche tempo fa si calcolava l’interesse dovuto per ogni singolo anno, mentre ora questa regola è cambiata: attualmente è possibile stabilire con l’istituto di credito un rimborso progressivo, il cui ammontare viene stabilito solo una volta che è stato definito in maniera definitiva il valore dell’immobile in questione.

Mutuo inverso, il ruolo degli eredi

In caso di mutuo inverso il ruolo degli eredi è di grande importanza. A differenza di quanto accade nel caso della nuda proprietà, infatti, gli eredi – alla morte del titolare del mutuo inverso – possono decidere di saldare il dovuto alla banca e quindi riscattare l’immobile oppure se concedere il passaggio dell’immobile posto a garanzia all’istituto di credito che ha erogato il mutuo inverso. In quest’ultimo caso la banca si occuperà di vendere l’abitazione, trattenendo la cifra che era stata prestata al mutuatario, spese e interessi, e dando poi la quota in eccesso agli eredi del contraente.

Svantaggi del mutuo inverso

Come per tutte le cose, c’è anche un rovescio della medaglia. Tra gli svantaggi del mutuo inverso ci sono ad esempio le elevate spese di chiusura, di gran lunga superiori a quelli di un mutuo tradizionale. La rendita che deriva dal mutuo inverso, inoltre, potrebbe influire sulla possibilità di accedere ad altre forme di finanziamento.

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