È trascorso un anno dall’introduzione del leasing immobiliare nell’apparato normativo italiano come forma di acquisto di un’abitazione: qual è il bilancio? Un’indagine svolta da Assilea, l’Associazione italiana del leasing, consente di trarre un’analisi preliminare sul successo del leasing abitativo o immobiliare che dir si voglia, permettendoci di comprendere meglio ad esempio chi sono i richiedenti tipo che hanno scelto in maggioranza il leasing nel 2016. In questa sede rammentiamo, oltre all’identikit del richiedente standard, i vantaggi certificati del leasing immobiliare, che saranno estesi per tutti i beneficiari almeno fino al 2020.
Che cos’è il leasing immobiliare
Prima di passare all’indagine Assilea, ricordiamo brevemente che cos’è il leasing immobiliare, uno strumento di finanziamento introdotto dal governo Renzi nella legge di stabilità 2016, permettendo anche al cittadino privato, e non più esclusivamente ad aziende, di comprare o ristrutturare la prima casa attraverso una banca o altro intermediario, che la mette a disposizione del beneficiario per un determinato periodo di tempo. Quest’ultimo potrà poi acquistarla in via definitiva oppure restituirla all’intermediario alla scadenza del contratto di leasing.
Leasing immobiliare: il richiedente tipo
Chi sono i richiedenti tipo del leasing immobiliare? L’indagine Assilea spiega che il 50 per cento dei richiedenti del leasing abitativo per l’acquisto della prima casa rientra nella fascia sociale che ha il massimo delle detrazioni fiscali, ovvero tutti coloro che sono sotto la soglia dei 35 anni e con reddito complessivo non superiore a 55mila euro. Ovviamente l’altro 50 per cento dei beneficiari del leasing immobiliare nel 2016 ha un’età al di sopra dei 35 anni, risultando comunque attratto dalle detrazioni fiscali in campo, benché risultino dimezzate: questo indubbio vantaggio ha reso sono comunque più conveniente il leasing immobiliare del mutuo per una buona fascia di popolazione che ha deciso di acquistare casa nel 2016.
Un altro punto interessante dell’indagine Assilea è che 4 richiedenti su 10 sono donne, mentre in media ogni operazione di leasing casa si attesta sui 200mila euro. Altri dati a disposizione dimostrano che nel 2016 oltre il 55 per cento delle domande viene dal Nord, con Emilia Romagna, Lombardia e al Veneto nei primi tre posti per Regione: Lazio è al quarto posto della classifica con l’11,3 per cento delle richieste, mentre la prima del Mezzogiorno è la Sicilia, sesta assoluta, con il 7 per cento delle richieste. Infine segnaliamo che il minor numero di richieste giunge dalle Regioni Basilicata, Molise, Sardegna e Valle d’Aosta, tutte al di sotto dell’1 per cento.
Vantaggi del leasing abitativo fino al 2020
Da gennaio 2016 fino al 31 dicembre 2020 chi desidera comprare la prima casa può farlo attraverso il leasing abitativo che prevede una serie di vantaggi in termini di gravi fiscali per i soggetti con un reddito complessivo non superiore a 55mila euro. In breve ricordiamo che i giovani under 35 potranno detrarre il 19 per cento dei canoni di locazione fino a un massimo di 8mila euro l’anno ed il 19 per cento del prezzo di riscatto finale fino a un massimo di 20mila euro. Per gli over 35 le agevolazioni Irpef risultano invece dimezzate, mentre per entrambe le fasce d’età vi è l’imposta di registro ridotta all’1,5 per cento sull’acquisto dell’abitazione principale da concedere in locazione finanziaria. Questi sgravi si possono cumulare con altre agevolazioni quali bonus ristrutturazioni, interventi di riqualificazione energetica degli edifici, 50 per cento dell’Iva dovuta sull’acquisto di abitazioni di nuova costruzione ad alto standard energetico, e via discorrendo. In ultimo ricordiamo che l’utilizzatore non è tenuto al pagamento né di Imu né della Tasi, nel caso in cui fissi la residenza anagrafica e la propria dimora nell’immobile oggetto del contratto di leasing abitativo, ad esclusione degli immobili censiti nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9.