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Mutui usurari: quando il tasso è usurario cosa possiamo fare?

È la Banca d’Italia a stabilire, ogni tre mesi, i tassi massimi d’interesse. Ciò avviene in base all’art. 2 della Legge n° 108 del 7 marzo 1996. La normativa indica i tassi massimi oltre i quali subentra il reato di usura, che non può essere superiore al 25% del tasso effettivo globale medio del trimestre precedente, con un margine di 4 punti percentuali. In altre parole la discrepanza tra il limite e il tasso medio non deve superare 8 punti percentuali per non incorrere in reato.  Nel momento in cui, nel corso del mutuo, ci si rende conto che il tasso di interesse dovuto alla banca è eccessivo e i conti non tornano, è possibile verificare la propria posizione debitoria ottenendo una ridefinizione del tasso a livelli legali oltre che la restituzione di quanto pagato fino ad ora in eccesso. Ovviamente è possibile anche chiedere risarcimento e intraprendere eventuali iniziative penali per il reato di usura.

Quando un tasso di interesse è usurario?

Come anticipato in apertura per capire se il tasso applicato sul mutuo è usurario, è necessario guardare al TAEG, ossia il Tasso Effettivo Globale Annuo. In altri termini la Legge sull’usura dichiara che questa viene ad essere quando il corrispettivo di una prestazione in denaro è costituito da richiesta di interessi, spese e commissioni per un costo totale finanziario particolarmente esoso rispetto alla categoria del prestito e alle dinamiche del mercato finanziario. I tassi globali effettivi medi vengono ridefiniti ogni 3 mesi e da questi deriva la soglia massima oltre la quale si ha usura. Grazie alla Sentenza della Corte di Cassazione n° 350 del 2013, si sono chiariti alcuni punti in merito ai mutui usurari. Nello specifico:

  • I mutui usurari possono essere annullati in toto;
  • Il calcolo del tasso si determina prendendo in considerazione tutte le somme addebitate dalla banca e non solo gli interessi pattuiti.
categoria di operazioniclassi di importo in unità di eurotassi effettivi globali medi su base annuatassi soglia su base annua
mutui tasso variabileintera distribuzione2,727,4000
mutui tasso fissointera distribuzione3,398,2375

Strumenti per difendersi

Quando si ha il sospetto di pagare un tasso eccessivo, non è difficile accertarsene. Vi sono, infatti, diversi strumenti a favore del consumatore per poter facilmente controllare la propria posizione debitoria e chiedere, eventualmente, la restituzione e il risarcimento. Innanzitutto la stessa Banca d’Italia ogni tre mesi mette a disposizione dei consumatori il calcolo del tasso medio. A questo link  potrete scaricare anche le tabelle con i tassi passati.  Altri siti internet mettono a disposizione una sorta di calcolatore, grazie al quale attraverso i dati da voi inseriti, scoprirete se la vostra banca sta applicando un tasso usurario oppure no.

Questi strumenti consentono di realizzare il calcolo, che risulterebbe altrimenti complesso  se risolto in autonomia. Sarà sufficiente indicare alcuni dati sui tassi applicati, le spese accessorie e il periodo di riferimento. E’ importante sottolineare, però, che nel calcolo non vanno sommati aritmeticamente i tassi moratori a quelli degli interessi se il tasso moratorio ha natura sostitutiva rispetto all’interesse corrispettivo. In questo caso il tasso indicativo dell’usura è quello moratorio e non la somma dei due.

Cosa fare se il tasso è usurario?

Una volta stabilito che il tasso del mutuo è effettivamente eccessivo, sarà possibile richiedere l’annullamento del mutuo stesso. Bisognerà fare attenzione e distinguere tra usura sopravvenuta e usura originaria, poiché quest’ultima è relativa ai tassi usurari fin dal principio del contratto di mutuo. La prima, al contrario, riguarda il tasso che nel corso della restituzione del denaro diviene usurario in quanto  supera la soglia indicata dalla Banca d’Italia.

Nel momento in cui il mutuo viene definito usurario e quindi annullato il consumatore ha diritto alla restituzione degli interessi pagati e non dovrà pagare quelli rimanenti. Si valuterà poi la possibilità di agire in sede civile o penale per i relativi danni eventualmente subiti e per l’accertamento della responsabilità del reato di usura.

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