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Prestiti e finanziamenti: la classifica 2016 delle migliori banche italiane

Il 2016 si è rivelato un anno turbolento per le banche italiane, con alcune di esse alle prese con problemi di liquidità e ipotesi di aiuti di Stato per tutelare i risparmiatori: in questo senso torna utile leggere la classifica 2016 delle migliori banche italiane redatta da Texas ratio – Equita Sim, la banca d’investimento guidata da Alessandro Profumo, per osservare anche sotto il profilo dei prestiti e dei finanziamenti quali sono gli sono gli istituti di credito più affidabili: quello che emerge dall’analisi risultano essere le 10 banche nostrane che attuano la gestione più oculata del credito, ovvero coloro che hanno dimostrato la capacità di elargire prestiti ad un’utenza che si rivela in grado di restituire le some erogate. Certo per protestati e cattivi pagatori gli istituti indicati in questa classifica rappresentano un muro invalicabile, ma per chi ha una buona solidità finanziaria, tale top ten fornisce un ottimo indice di sicurezza e affidabilità nell’ottenimento dei finanziamenti richiesti.

Texas Ratio: parametri e criteri

Nello stilare tale classifica, il criterio scelto è il cosiddetto Texas ratio, un indicatore essenziale per definire lo stato di salute di un istituto di credito: si tratta di un indice che fu applicato per la prima volta negli anni Ottanta dal banchiere Gerard Cassidy, un manager dell’azienda canadese RBC Capital Markets, dopo che all’incirca 400 banche texane andarono in default. Tecnicamente questo indice misura il rapporto tra i crediti deteriorati lordi e l’ammontare della liquidità a disposizione di una banca, più gli accantonamenti per fronteggiare eventuali crisi: fondamentalmente sapere se una banca è virtuosa oppure no può tornare utile anche ai risparmiatori, che possono così sapere se i propri investimenti sono ‘al sicuro’ o meno. Non a caso il fanalino di coda della classifica è appannaggio di Monte dei Paschi di Siena, al centro delle cronache per la crisi che l’ha investita, con un Texas ratio pari al 295 per cento, dunque di gran lunga superiore alla soglia di sicurezza.

Le dieci banche italiane più virtuose

Questa è la classifica 2016 delle migliori banche italiane:

  • Credem
  • Intesa San Paolo
  • Unicredit
  • UBI Banca
  • Bper
  • Creval
  • Banco Popolare più BPM
  • Popolare di Sondrio
  • Carige
  • Monte dei Paschi di Siena

Tra le cosiddette big del credito, la meno esposta alle sofferenze risulta essere Intesa San Paolo, mentre Credem guadagna la prima piazza grazie ad un’attenta gestione del credito. In fondo alla top ten abbiamo Banca Carige, che rischia di avere dei problemi ai prossimi stress test fatti in sede europea, e la citata Mps che rappresenta l’osservata speciale del sistema creditizio italiano nella Ue.

Come scegliere una banca sicura

La preoccupazione che agita i risparmiatori è data dallo spettro del bail-in, l’insieme di norme volute dalla Ue secondo cui le banche in default hanno la possibilità di risanarsi anche attraverso prelievi forzosi dai correntisti, su coloro che hanno depositi superiori a 100mila euro nell’istituto stesso. Ma c’è davvero di che essere preoccupati? In una situazione del genere diventa determinante, al fine di salvaguardare i propri risparmi, scegliere il giusto istituto, e ciò lo si può fare tenendo conto di due parametri fondamentali: il primo è il Controllo del Patrimonio di Vigilanza, che definisce la quantità di investimenti fatti dalla banca rispetto al patrimonio, il secondo è il Rating attribuito dalle società specializzate come Standard and Poor’sMoody’s, che rappresenta un giudizio sulla capacità della banca di ripagare il proprio debito, un giudizio non sempre ritenuto affidabile e spesso sottoposto a numerose critiche, ma che possiede una sua indubbia utilità. Se è vero che alcuni istituti nostrani presentano difficoltà, dagli esiti di classifiche e stress test emerge che la crisi c’è ma il sistema creditizio italiano ha buona affidabilità, e non è il caso ancora di allarmarsi e correre a nascondere i soldi sotto il materasso come facevano i nostri nonni.

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