Ti hanno rigettato la domanda di richiesta del prestito personale? Le motivazioni per cui un prestito possa essere rigettato sono molteplici, per cui prima di ritentare a fare una richiesta con un’altra finanziaria o banca, è bene capire le reali ragioni che hanno indotto il consulente del credito a rigettare la pratica. Le reali motivazioni che spingono una banca o una finanziaria a respingere la domanda di prestito possono principalmente avere carattere reddituale o anche essere legate al “merito creditizio”.
La valutazione del merito creditizio di un soggetto richiedente il prestito
Il credit scoring o la valutazione creditizia comprende anche le percentuali di reddito che possono essere impegnate da un prestito, varia da Istituto di credito o Finanziaria ad un altro per cui può succedere che la stessa richiesta, per pari capitale finanziario erogabile, da un ente creditore considerata non procedibile mentre, per un altro sia fattibile e non venga bocciata la domanda di prestito.
Oltre alla consistenza del proprio reddito ed allo squilibrio che verrebbe ad incidere profondamente la sottoscrizione di un nuovo contratto di prestito, ci sono anche casi in cui i potenziali richiedenti hanno in corso già altri prestiti o cessioni del quinto. Prima di procedere ad una richiesta di prestito, è sempre bene informarsi sulla possibilità di avvalersi di un soggetto garante, il quale possa essere di grande ausilio ed essere visto come una sorta di “paracadute” per non vedersi rigettata la pratica.
Iscrizione al Crif: merito positivo, negativo, nessun merito
Un’altra motivazione che porta a rigettare la pratica di richiesta del prestito da parte delle banche e finanziarie concerne il fatto che il soggetto sia iscritto al Crif, la società che gestisce il più importante sistema di informazioni creditizie (Sic) in Italia. Occorre distingue in questa casistica tre diverse situazioni. Il merito positivo è un valido ausilio per poter ottenere i finanziamenti in quanto le banche possono tracciare la storia e il comportamento di un potenziale cliente, visualizzando ed accertandosi che questi ha sempre onorato il debito in modo puntuale.
Ci sono altre due ipotesi: se il merito è negativo (per ritardi o mancati pagamenti delle rate del prestito), si deve procedere con il risanamento della propria situazione creditizia, se si vuole ottenere un fido; nessun merito è il caso in cui un soggetto non abbia mai richiesto un prestito e, quindi, la banca o la finanziaria valuterà solo ed esclusivamente la propria capacità di produrre reddito e le ulteriori garanzie presentabili.
Dopo quanto tempo è possibile ripresentare la domanda di richiesta del prestito?
In effetti, sopra abbiamo analizzato le cause (possibili) che sono alla base di un’eventuale rigetto della domanda di richiesta del credito: questo è molto rilevante, in quanto, dalla motivazione discende il tempo che deve intercorrere per farne una nuova richiesta. In genere, prima di procedere con l’inoltro è necessario attendere un mese o poco più ed è bene capire il motivo per cui l’istituto di credito o la società finanziaria ha respinto la domanda. Solo in questo modo, prima di fronteggiare una situazione ostativa, saremo certi di aver trovato la giusta soluzione ed il risanamento del nostro status quo.
Se la causa risiede nell’eccessivo indebitamento, è bene ricorrere ad un prodotto creditizio che si appella consolidamento dei debiti, in modo da rendere più facile e meno oneroso l’accesso al nuovo credito. Se, invece, il rigetto è dovuto alla mancanza di garanzie reddituali, è opportuno, prima di procedere con una nuova richiesta, trovare un mallevadore che sia disposto a tutelarci ed a coprire eventuali inadempienze da parte del primo obbligato.
Per chi è stato iscritto nell’elenco dei cattivi pagatori a seguito del mancato rimborso di un prestito, ottenere un nuovo prestito è ancora più difficile. In questi casi peculiari, le tempistiche per accedere a una nuova richiesta si allungheranno (fino a 3 anni) a seconda del gravità dell’insolvenza. Esistono, tuttavia, anche prestiti per i protestati e cattivi pagatori come i prestiti con rilascio di una garanzia cambiaria.