Nella vasta gamma di prodotti offerti dal mercato creditizio vi è una tipologia di finanziamento che si caratterizza in maniera specifica per chi ha bisogno di un’immediata liquidità di denaro da utilizzare: è il prestito bullet, che sempre più istituti di credito e società di finanziamento offrono ai loro clienti. Questa particolare modalità di finanziamento consente un buon livello di personalizzazione delle condizioni economiche, ma comporta di contro un esborso di un certo rilievo: infatti la struttura del finanziamento bullet prevede che il beneficiario paghi unicamente le rate degli interessi, ma allo scadere del piano di ammortamento, che in genere è di breve o al massimo medio termine, oppure anche prima se espressamente previsto dal contratto, deve restituire l’intero importo concesso come finanziamento. Vediamo maggiormente nei dettagli come funziona il prestito bullet, che evidentemente si rivolge ad un segmento molto specifico di potenziali richiedenti.
Tipologia richiedenti
A chi può interessare un finanziamento di questo tipo che comporta un esborso comunque non indifferente? Essendo una tipologia di prestito o mutuo chirografario, ossia un tipo di credito che non prevede alcun tipo di garanzia reale o fideiussione, evidentemente può essere richiesto solo da particolari categorie di soggetti, in genere rappresentati da società ed aziende, ma rientrano nella fattispecie anche alcune categorie professionali, che vedono nelle rispettive casse previdenziali l’ente erogatore del prestito, a titolo di anticipo di liquidazione. Indipendentemente dalla tipologia di richiedenti, la modalità di rimborso resta invariata, mentre a cambiare in maniera anche considerevole sono le somme minime finanziabili, i tassi di interesse e i costi accessori collegati, così come anche sulle garanzie richieste può esserci ampia disparità di trattamento a seconda del tipo di istituto finanziario con cui ci si trova a che fare, un aspetto questo ulteriormente complicato dalla forza contrattuale del richiedente rispetto alla banca di riferimento.
Come funziona il prestito bullet
Già la parola bullet, ossia proiettile, suggerisce una certa velocità ed un impatto considerevole, che fuor di metafora si traduce in un arco temporale relativamente breve per il finanziamento con un esborso di denaro più o meno considerevole a seconda delle necessità. Ovviamente molto dipende anche delle motivazioni che spingono alla richiesta di liquidità istantanea, come nel caso delle casse previdenziali che contemplano tale possibilità creditizia, e per le quali si tratta in genere di somme massime non molto elevate: in questo specifico caso siamo molto più vicini ad un più tipico esempio di cessione del quinto che non sarebbe altrimenti disponibile quale soluzione per la categoria professionale interessata, come ad esempio per i notai o gli avvocati. Riguardo invece la durata del finanziamento, in genere si va su un breve periodo fissato mediamente in 12 mesi, ma vi sono anche casi di ammortamenti più lunghi, fino ad un massimo che non supera gli 8 anni. Riguardo al tasso di interesse applicato, si può scegliere sia fisso che variabile, benché spesso dipenda dalla somma richiesta, e conseguentemente optando per rate di somme variabili oppure stabili per l’intera durata del rimborso.
Esempi di finanziamento bullet
Chiudiamo la nostra breve panoramica sul finanziamento bullet citando alcuni esempi di istituti di credito che offrono ai loro clienti questa opzione, con relative condizioni: partiamo dal prestito Unicredit, che offre per una durata massima di 12 mesi questa tipologia di prestito accessibile anche alle aziende che si trovano in difficoltà particolari, ad esempio quelle colpite da calamità naturali, o alle associazioni no profit, sia con formula a tasso fisso che variabile, e condizioni economiche negoziabili. Intesa San Paolo prevede invece una durata massima di 18 mesi, tasso sia fisso che variabile, privilegiando nella concessione coloro che devono sostenere investimenti in chiave ecologica, per ridurre l’impatto ambientale o migliorare l’efficienza energetica. Chiudiamo infine con l’offerta di Mps, che concede fino a 300mila euro finanziabili sia a tasso fisso che tasso variabile, ma con una durata massima di appena 4 mesi.