Avere una casa di proprietà è il sogno di tutti, ma il più delle volte non si dispone del denaro necessario per poter fare questo passo importante. Una delle alternative più gettonate è senz’ombra di dubbio la richiesta di un mutuo alle banche, ma purtroppo anche questa strada avvolte risulta particolarmente difficoltosa. In genere questi istituti chiedono alcune garanzie e finanziano soltanto fino all’80% del valore dell’immobile. Se verrà approvata la Direttiva Europea 2014/17/UE la situazione potrebbe cambiare, e le banche potrebbero essere disposte a concedere dei finanziamenti più alti, fino ad arrivare anche al 100% del valore dell’immobile.
Minimo storico
Gli indici Irs ed Euribor sono i principali parametri di riferimento per la determinazione dei tassi dei mutui ed avendo adesso raggiunto il loro minimo storico, sono riusciti a spingere verso il basso il valore degli spread. La diminuzione dello spread e un’eventuale approvazione della Direttiva Europea sopra citata, potrebbero aiutare a smuovere ulteriormente il mercato immobiliare e creditizio in quanto le banche avrebbero minor rischi di insolvenza.
Le banche sono riuscite a superare da poco tempo la cosiddetta soglia “psicologica”, durata ben venti anni, di uno spread con valore inferiore all’1% per quanto concerne i mutui con tasso variabile.
Considerando che gli indici Irs per i mutui a tasso fisso ed Euribor per quelli a tasso variabile sono ormai irrisori, il tasso finale da far pagare al cliente risulterà per quest’ultimo particolarmente vantaggioso. Il tasso d’interesse è infatti pari alla somma degli indici di riferimento, spread e ricarico della banca: se la banca non decide di applicare delle tariffe particolarmente onerose il tasso globale risulta quindi particolarmente basso.
Quando il cosiddetto “mercato dei tassi” da una mano, la banca non si sente sotto pressione e decide quindi di tagliare gli spread, proponendo delle condizioni particolarmente favorevoli. In genere nel breve periodo si considerano dei ribassi anche di 5-15 punti base.
Di seguito una tabella con i tassi Irs ed Euribor aggiornati al 10/05/2016
TASSO FISSO - IRS | TASSO VARIABILE - EURIBORS 365 | ||
---|---|---|---|
Scadenze | Tasso | Scadenze | Tasso |
1 anno | -0,150% | 1 mese | -0,353% |
2 anni | -0,150% | 3 mesi | -0,263% |
3 anni | -0,120% | 5 mesi | 0,000% |
4 anni | -0,070% | 6 mesi | -0,146% |
5 anni | 0,010% | 7 mesi | 0,000% |
10 anni | 0,530% | 9 mesi | -0,079% |
20 anni | 1,030% | 10 mesi | 0,000% |
30 anni | 1,050% | 12 mesi | -0,013% |
Direttiva sui mutui
Se dovesse entrare in vigore il decreto legislativo 256, che ha lo scopo di recepire la Direttiva Europea 2014/17/UE riguardante i contratti del credito, si potrebbero instaurare delle nuove forme di contratto basate sull’effettiva riduzione di rischio per le banche e conseguente spread ridotto.
A breve molte banche non avranno più margine di manovra per effettuare delle riduzioni di spread e per questo motivo cercano sempre più spesso di fidelizzare i clienti, proponendo delle offerte speciali in particolari aree geografiche oppure offrendo delle promozioni una tantum.
Una nuova era
Si prospetta un periodo particolarmente favorevole per chi ha bisogno di un mutuo e per questo motivo le banche devono essere in grado di distinguersi dai principali concorrenti, riuscendo ad avere delle idee innovative per ciò che concerne ad esempio la promozione, istruttoria, tassi d’interesse, canoni mensili e comunque il servizio offerto in generale.
In questo momento le banche sono disposte a finanziare soltanto fino all’80% del valore dell’immobile, ma per la maggior parte delle persone questa percentuale non è sufficiente: basta pensare ai giovani che hanno iniziato a lavorare da poco e che non hanno alcun tipo di risparmio.
L’unica eccezione al momento è l’offerta di Intesa Sanpaolo che consente ai giovani fino a 35 anni di accedere al mutuo con copertura totale della spesa, a patto che abbiano un lavoro, anche contratto atipico, da almeno 6 mesi, oltre ad aver lavorato almeno 18 mesi nei due anni che precedono il momento della richiesta.
Tenendo d’occhio il momento particolarmente favorevole degli immobili, le banche sono sempre più propense a voler garantire delle percentuali di finanziamento più alte: basta solo aspettare il momento giusto!