Home > Prestiti Casa

Mutui 2016: tasso fisso o variabile?

Meglio un mutuo a tasso fisso o variabile? Ogni persona o famiglia che si è accinta a comprare un immobile attraverso mutuo si è posta questo dilemma, e la risposta in genere dipende da diversi fattori e convenienze personali: tuttavia le oscillazioni del mercato fungono da ottimo indicatore per la scelta, e in questo senso vogliamo ragionare sulla scelta fra tasso fisso o variabile per i mutui 2016, in base proprio a quello che sembra dirci il mercato. Quello che in sintesi appare dalle analisi effettuate dagli esperti del settore è che si sta assottigliando il differenziale fra mutui a tasso fisso e quelli a tasso variabile, poiché il tasso fisso sta scendendo a un ritmo assai più veloce di quello variabile, rendendolo in questo momento più appetibile agli occhi di chi chiede un mutuo per l’acquisto di una casa. Sono varie le ragioni per cui adesso conviene scegliere un mutuo a tasso fisso, e secondo gli esperti c’anche lo zampino della Brexit: la volontà dei cittadini britannici di voler uscire dall’Unione Europea sta scombussolando diversi settori come quello dei mutui appunto, a fronte del forte calo dei rendimenti dei titoli di Stato e alle prospettive dei tassi interbancari in ribasso.

Come viene determinato il tasso fisso

Quando un istituto di credito vuole garantire un tasso fisso al cliente, per tutelarsi in caso di di rialzi eccessivi, ricorre a speciali accordi detti swap: così nasce l’IRS – Interest Rate Swap, secondo cui una banca per guadagnare sul mutuo dovrà incassare dal finanziamento erogato il tasso IRS, da destinare al contratto di swap, e aggiungervi una quota per sé, denominata spread, parola che abbiamo imparato a conoscere ai tempi della crisi, in cui il parametro di riferimento per i finanziamenti a tasso fisso diventano i titoli di Stato tedeschi, denominati Bund. Effettuando i calcoli sopra descritti, ad oltre metà dell’anno in corso emerge che i nuovi mutui a tasso fisso costano molto meno rispetto all’inizio dell’anno.

Come calcolare il tasso variabile

Come si calcola invece il tasso variabile? Sommando lo spread deciso dalla banca all’indice Euribor – Euro Interbank Offered Rate, che determina il tasso al quale i depositi interbancari a termine vengono scambiati da una banca primaria all’altra, si ha il calcolo del tasso variabile. Al momento le banche europee non hanno problemi di liquidità, grazie anche al sostegno della BCE, essendo preoccupate solo dei cosiddetti crediti deteriorati, ma che non hanno nulla a che vedere con la capacità di erogazione dei prestiti da parte degli istituti. Solitamente il mutuo a tasso variabile è offerto a costi maggiormente competitivi rispetto a quello a tasso fisso, ma con rischi più elevati: se è vero che la distanza tra le due opzioni si assottiglia, non mancano anche nel 2016 interessanti opportunità a tasso variabile per i richiedenti mutuo.

Le migliori offerte mutuo 2016

Dopo aver effettuato una panoramica generale dello stato del mercato creditizio e le conseguenze sui tassi dei mutui in questo 2016, ecco le migliori offerte del momento, ricordando che in ogni caso è sempre meglio rivolgersi ad esperti ed effettuare comparazioni tra le varie proposte sul mercato grazie agli strumenti disponibili on line: in base alle simulazioni degli addetti ai lavori,  la migliore offerta a tasso fisso sul mercato del momento è quella di Intesa San Paolo, con il Mutuo Domus Fisso. Ipotizzando un richiedente che guadagna 3mila euro al mese con un mutuo di 200mila euro per un immobile del valore di 300mila, costui pagherebbe una rata mensile di 992,93 euro, considerando un tasso fisso all’1,8 per cento e un TAEG pari a 1,96 per cento. La miglior offerta a tasso variabile del 2016 invece risulta essere quella di Iw Bank Private Investments, grazie alla proposta Mutuo a Tasso Variabile Semprelight, che prevede rata a regime pari a 924,26 euro mensili, tasso variabile all’1,05 per cento e TAEG pari a 1,06 per cento.

Articoli interessanti

Top