Cosa fare quando si è già provveduto a stipulare un mutuo ma ci si trova nella situazione di aver bisogno di una somma aggiuntiva per far fronte, ad una spesa imprevista come, ad esempio, la sostituzione dell’auto o una parcella medica?
In questi casi, tutt’altro che rari in questo periodo di crisi economica, si può fare ricorso ad un mutuo integrativo, richiedendolo alla banca con cui si ha già il primo mutuo oppure ad un altro istituto di credito.
Per chi ha già un mutuo, con le conseguenti rate mensili di rimborso, può essere complicato ottenere un altro finanziamento: molto dipenderà dalla possibilità di vantare una storia creditizia impeccabile. Il mutuo integrativo è un prodotto ideato appositamente proprio per venire incontro alle esigenze di chi ha già un mutuo ma ha bisogno di avere ulteriore liquidità a propria disposizione.
Mutuo integrativo: cosa bisogna sapere
La prima cosa da considerare quando ci si accinge a chiedere un mutuo integrativo è il limite di finanziabilità, ovvero la differenza tra il valore dell’immobile acquistato e e l’ipoteca che è già stata accesa su di esso: da questo dipenderà in parte l’entità della cifra aggiuntiva che si può richiedere.
Nel caso si richieda un mutuo integrativo, poi, è bene essere consapevoli che i criteri di valutazione adottati dalla banca saranno molto restrittivi per mettersi al riparo dal rischio che il richiedente non riesca a far fronte alle rate in caso di difficoltà economica; proprio per questo motivo, al termine dell’iter di valutazione, si può scoprire che l’importo concesso dalla banca è inferiore a quello richiesto o all’importo massimo possibile. Un altro fattore che rende difficile la concessione di un finanziamento integrativo è la minore garanzia rappresentata da un’iscrizione ipotecaria di secondo grado.
A chi richiederlo? E’ sicuramente più facile ottenere un’integrazione del mutuo se a concederlo è la stessa banca che ha erogato il primo prestito, soprattutto se la storia creditizia del titolare del mutuo è ottima: l’istituto di credito, infatti, terrà conto della capacità di rimborso del richiedente ed eventualmente anche della parte di mutuo già rimborsata, concedendo così una cifra più elevata.
Una seconda banca, inoltre, tenderà a sostituire anche il vecchio mutuo per avere un’iscrizione ipotecaria di primo grado totalmente a suo favore.
Mutuo prima casa e mutuo integrativo, le differenze fiscali
Il trattamento fiscale del mutuo integrativo è molto diverso da quello che riguarda il mutuo prima casa. Per il mutuo prima casa, infatti, è possibile detrarre gli interessi passivi, cosa che invece non è prevista per il mutuo integrativo. E’ di sicuro un fattore da tenere in considerazione, valutando magari la possibilità di scegliere un’alternativa più conveniente, come può essere ad esempio un trasferimento di mutuo, spostandolo in un altro istituto di credito e usufruendo così della portabilità del mutuo.
Mutuo integrativo, come richiederlo
Una volta valutati tutti i fattori si può procedere con la richiesta del mutuo integrativo. Non bisogna fare altro che recarsi presso la propria banca di riferimento ed esporre la propria richiesta, portando con sé la seguente documentazione:
- dati anagrafici come data e luogo di nascita, residenza e così via
- tutta la documentazione relativa alla propria situazione reddituale
- i documenti relativi al mutuo già esistente
- i dati relativi all’immobile o agli immobili di proprietà del richiedente
Se la propria banca non sembra disposta a concedere l’integrazione del mutuo non rimarrà che rivolgersi ad un altro istituto di credito; in questo caso è consigliabile valutare se scegliere di trasferire il mutuo presso una banca più flessibile e disposta a concedere il mutuo integrativo.