In questo articolo vogliamo illustrarvi come funziona la fideiussione bancaria e come scegliere al meglio la persona che svolgerà il ruolo di fideiussore, ovvero di garante per il prestito, assumendosi la responsabilità di saldare il debito, qualora il cliente non fosse in grado di ripagare l’intero importo.
Negli ultimi tempi, sempre più persone sono costrette a ricorrere all’aiuto di una terza persona, spesso un parente o un amico, per ottenere un prestito: ciò vale soprattutto per i giovani che non hanno un impiego fisso, per i lavoratori autonomi o a progetto, per i disoccupati e per i neo-laureati, che vengono di frequente esclusi dalla maggior parte dei prestiti personali, per i quali occorre esibire la busta paga o il cedolino della pensione.
In questi casi, dunque, la firma di un terzo garante diviene l’unico modo per accedere ai finanziamenti, ma non basta che il familiare sia disponibile affinché la pratica vada in porto, in quanto anche il fideiussore deve possedere alcuni requisiti, che elencheremo nei prossimi paragrafi.
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Cos’è la fideiussione bancaria?
Il concetto di fideiussione è molto semplice: se un cliente si rivolge alla Banca per richiedere un prestito, ma non è in grado di assicurare il rimborso della somma, l’Istituto in questione può chiedere che una terza persona prenda parte all’accordo, assumendosi la responsabilità di coprire la somma non ripagata.
Dunque, all’interno di una fideiussione, operano tre figure:
- il contraente, vale a dire il cliente che richiede il prestito;
- il beneficiario, ovvero la Banca o l’Istituto, in veste di creditore;
- il coobbligato, ossia la terza persona che assiste il contraente durante la fase di rimborso.
Dunque, qualora il contraente non dovesse saldare quanto pattuito, il beneficiario può rivalersi nei confronti del coobbligato, che diventa a tutti gli effetti responsabile del pagamento delle spese scoperte: ciò significa che la Banca può procedere al pignoramento e all’esproprio dei beni del garante, oppure richiedere il versamento della somma.
Per tale ragione, affinché una persona possa svolgere la funzione di fideiussore, deve possedere quei requisiti tali da renderla affidabile agli occhi della Banca, ossia deve poter assicurare il pagamento di quanto resta insoluto.
I requisiti di un buon fideiussore
Generalmente, quando si opta per la fideiussione bancaria, la scelta ricade su parenti o familiari: un genitore, un fratello o uno zio che possieda un patrimonio tale da garantire il rimborso della somma. Tuttavia, non tutti i fideiussori hanno il medesimo ‘peso’ in sede di contrattazione, ed è pertanto importante scegliere con cura questa figura, in quanto da essa dipenderanno le condizioni – più o meno favorevoli – del finanziamento.
In genere, comunque, i requisiti necessari per svolgere il ruolo di fideiussore sono:
- Reddito disponibile → Un buon fideiussore, secondo quanto richiesto comunemente dalle Banche, dovrebbe essere in grado di pagare la rata del mutuo, pertanto deve avere una certa liquidità disponibile, calcolata sottraendo alle entrate mensili tutte le spese legate alla professione e al mantenimento della famiglia. Più il reddito disponibile è elevato e sicuro – come nel caso dei lavoratori a tempo indeterminato o dei liberi professionisti, purché abbastanza affermati -, maggiori saranno le possibilità di ottenere un prestito dalle condizioni vantaggiose.
- Patrimonio → Un altro aspetto non meno importante riguarda il patrimonio della persona scelta, a cui va sottratta, naturalmente, la prima abitazione: il possesso di immobili e terreni, in tal senso, è visto di buon grado da parte delle Banche, anche se il denaro resta preferibile, poiché l’esproprio dei beni comporta tempi molto più lunghi, oltre ad una serie di spese giudiziarie e burocratiche.
- Affidabilità finanziaria → Se la persona ha già ripagato uno o più debiti, dimostrando dunque la propria serietà, le possibilità di ottenere un buon trattamento saranno, certamente, maggiori: la fase di rimborso, tuttavia, dovrà essere già stata ultimata, poiché eventuali finanziamenti in corso peseranno negativamente sulla sua credibilità. Ciò significa che un parente che ha già accettato di ricoprire il ruolo di fideiussore per un figlio, difficilmente potrà fare lo stesso per un altro.
- Età → Più la persona è avanti con gli anni, minori saranno le possibilità che possa venire coinvolto nel finanziamento: i pensionati con più di 75 o 80 anni, infatti, sono spesso esclusi da tali trattative, a meno che non scelgano di sottoscrivere un’ulteriore copertura assicurativa. Il perfetto fideiussore, comunque, non dovrebbe superare il settantesimo anno di età, prima del termine del piano d’ammontamento.
Fideiussione totale o parziale?
La fideiussione, comunque, non comporta necessariamente l’intero rimborso delle spese da parte del garante, bensì può configurarsi come parziale, a seconda degli accordi presi in sede contrattuale: se la fideiussione solidale comporta l’assunzione del rischio totale, e dunque l’obbligo di ripagare tutta la somma, a prescindere da quanto versato dal cliente con le prime rate, quella con beneficio di escussione comporta il saldo delle sole spese scoperte; la fideiussione parziale, infine, obbliga il garante al rimborso di una percentuale prestabilita.
I vantaggi della fideiussione
La fideiussione comporta numerosi vantaggi per il cliente, tra cui la possibilità di ottenere più velocemente la somma necessaria e di strappare condizioni più favorevoli alla Banca, in virtù delle migliori garanzie offerte; i benefici, comunque, non si esauriscono qui, poiché comprendono:
- una maggiore serenità durante il periodo del rimborso;
- tasso d’interesse fisso o ridotto;
- copertura in caso di licenziamento o infortunio.
Tuttavia, coinvolgere una terza persona può risultare spiacevole per varie ragioni (tensioni personali, dispute durante la fase di rimborso ecc.), per cui si consiglia di riflettere bene prima di scegliere il garante e di ricorrere a questa modalità solo quando non vi sono alternative disponibili.
Ricordiamo a tal proposito che, per i giovani che necessitano di un ‘aiuto economico’ per dare avvio alla propria attività imprenditoriale, esistono numerosi finanziamenti agevolati o a fondo perduto, che lasciano maggiore autonomia nella gestione dell’importo, pur presentando condizioni molto vantaggiose.