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Mutuo chirografario: costi, tassi e utilizzo di questo strumento

Il mutuo chirografario è, per intenderci, il mutuo richiedibile da chi non possiede un immobile e di conseguenza non può apporre l’ipoteca su di esso. “Cheirographos” deriva dal greco e significa “scritto a mano“; nel caso di cui stiamo discutendo si parla, appunto, di obbligazione scritta di propria mano. Prescinde, pertanto, da garanzie reali o materiali; l’unica garanzia resta la firma: singola, doppia o tripla a seconda del numero delle persone coinvolte a tutela del prestito. Di norma viene utilizzato per importi di lieve entità, ad esempio per finanziare una manutenzione straordinaria di parti condominiali, acquisto di beni funzionali ad un’impresa, esigenze personali di liquidità. Ha una durata precisa che solitamente non va oltre i 5 anni. Sono due le tipologie di mutui chirografari possibili:

  • Il mutuo chirografario per aziende;
  • Il mutuo chirografario personale.

Vediamo meglio le caratteristiche di questo contratto e le modalità, oltre che i requisiti necessari, per richiederlo.

Cosa è un prestito chirografario ?

Come anticipato in apertura, un prestito chirografario non è altro che un finanziamento erogato sulla base della sottoscrizione del richiedente, con la sola certificazione reddituale che accompagna la richiesta e la firma. Esempi di prestiti chirografari sono quelli personali; il prestito cambializzato e la cessione del quinto dello stipendio ( o pensione); prestiti finalizzati, poiché destinati all’acquisto di piccoli beni con rimborso rateale. Tutto ciò che non rientra in questa tipologia riguarda, invece, i prestiti su pegno o ipotecari, che hanno appunto delle garanzie reali.

Caratteristiche del mutuo chirografario

Questo finanziamento può essere richiesto sia da persone fisiche che da persone giuridiche, ovvero aziende. Quello per le aziende è acceso per utilizzare il denaro per l’acquisto di beni o servizi utili all’impresa. Può avere una durata tra i quattro e i sei anni. Presenta quasi tutte le caratteristiche di un mutuo normale, senza ovviamente le garanzie reali o materiali. Il mutuo chirografario per i privati, al contrario, non ha uno scopo preciso: la somma di denaro richiesta può essere utilizzata come si crede. A fronte di questa libertà di spesa vi è però un tasso di interesse maggiore rispetto al solito, che si aggira attorno al 4% in più della media. In entrambe i casi non è prevista alcuna ipoteca; ciò non significa che la banca non chieda delle garanzie. Queste garanzie sono costituite da

  • Cambiali;
  • Polizze di fideiussione;
  • Pegno su titoli diretti o di eventuali garanti.

Quando chiedere un mutuo chirografario?

Le condizioni che portano ad una richiesta di un mutuo chirografario  sono ben definite dalle norme e riguardano le condizioni del richiedente (non ha beni immobili da ipotecare ad esempio) e l’utilizzo che esso farà del denaro.  Così ad esempio se la cifra da richiedere non supera i 75.000 euro, 120.000 nel caso delle aziende, sarà utile beneficiare di questa tipologia perché minore è l’importo, minore sarà la garanzia da offrire. Altra condizione è il tempo: la durata di un prestito di questo tipo oscilla tra i 18 mesi e i 10 anni, a discrezione degli istituti bancari. Altra condizione che può suggerire l’approccio a questa modalità di mutuo è la realizzazione di opere o ristrutturazione di parti in comune con altri, vedi i condomini, che non sono ipotecabili per loro natura. Infine si ricorre a questo finanziamento quando la cifra richiesta è talmente irrisoria da non giustificare la maggiore spesa derivante dall’iscrizione ipotecaria.

Il valore della firma

La mancanza di una garanzia reale o materiale non deve far pensare che il mutuo sia meno garantito e la banca meno tutelata. Grazie all’apposizione della firma il richiedente si impegna alla restituzione della somma ricevuta dando alla banca la possibilità di utilizzare un determinato bene a tutela della restituzione. Ciò significa che con la firma del richiedente ed eventualmente del garante è implicita la concessione di un bene in caso id insolvenza verso il quale potrà avvalersi la banca con lo strumento del pignoramento.  L’eventuale firma di un garante è essa stessa garanzie ulteriore.

Tassi e costi per l’accesso al mutuo

Il contratto di mutuo chirografario non si discosta da un mutuo normale in termini di gestione della pratica. Secondo quanto stabilito dalle norme esso prevede che il debitore restituisca la somma di denaro ricevuta in comode rate. Il tasso di interesse applicato   può essere fisso, variabile o misto. Nel primo caso il parametro di riferimento è l’IRS, facilmente reperibile su quotidiani finanziari. Questo valore con la maggiorazione dello spread concordato determina il tasso che disciplinerà la durata del finanziamento. Il tasso variabile, invece, si basa sull’Euribor a 3/6 mesi. Anche questo valore è facilmente reperibile su quotidiani che trattano argomenti finanziari o siti internet . Ancora una volta il tasso che regolerà il mutuo è dato dal valore maggiorato dello spread concordato. Se si procede con un tasso variabile, le condizioni sono le stesse viste per i mutui  in genere.

Per quanto concerne le spese accessorie, i costi sono abbastanza contenuti, proprio perché si evita la spesa prevista dall’iscrizione ipotecaria.

Esempi di utilizzo

Come ampiamente descritto in precedenza un mutuo chirografario viene concesso di norma in presenza di determinate condizioni e per uno specifico utilizzo del denaro. Un privato, o un’azienda, può recarsi presso la propria banca di fiducia e richiedere questo tipo di finanziamento adducendo il personale bisogno di liquidità, oppure la necessità di intervenire con opere di ristrutturazione su parti condominiali. Una buona parte dell’utilizzo di questo strumento si è avuta, soprattutto, in questo ultimo periodo grazie alla contemporanea  diffusione di impianti fotovoltaici.  Per questo tipo di opere il mutuo chirografario è l’unico strumento adottabile in quanto  compatibile per durata, importi e impossibilità di iscrizione ipotecaria delle strutture apposte su parti condominiali.

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