Per far fronte ad un imprevisto, per cambiare auto, per aiutare un famigliare, per far fronte a delle spese mediche oppure per soddisfare un desiderio personale: i motivi per chiedere un prestito sono davvero tanti, a tutte le età. Chi percepisce una pensione di vecchiaia può chiedere un prestito per pensionati: si tratta di un tipo di finanziamento che spesso, grazie a particolari accordi tra banche ed enti previdenziali, garantisce condizioni più vantaggiose rispetto ai prestiti per lavoratori dipendenti.
Quasi tutte le categorie di pensionati possono fare domanda di prestito: i pensionati del settore privato, i pensionati del settore pubblico e quelli statali, tutti quelli, insomma, che percepiscono una pensione di vecchiaia, concessa ai lavoratori che hanno raggiunto tutti i requisiti pensionistici. Questa non va confusa con la pensione di reversibilità, che spetta al coniuge o ai figli del pensionato deceduto, e con la pensione di invalidità, che viene percepita dai lavoratori dipendenti portatori di una invalidità fisica o mentale.
E’ una distinzione importante, dal momento che le pensioni di invalidità civile, le pensioni sociali, le pensioni con contitolarità, gli assegni di assistenza ai pensionati o di sostegno al reddito in genere non sono utilizzabili per richiedere un prestito per pensionati.
Contenuti
Prestiti per pensionati con cessione del quinto della pensione
Ci sono diversi tipi di prestito per pensionati; uno dei più diffusi è quello che prevede la cessione del quinto della pensione. In questo caso la rata per rimborsare il finanziamento non può superare un quinto della pensione netta, considerando però che la differenza tra la rata e il netto della pensione non può essere inferiore alla cosiddetta pensione minima, che per il 2016 è fissata a 501,89 euro. Questa forma di prestito per pensionati prevede che le rate di rimborso del finanziamento vengano trattenute direttamente dalla pensione netta del richiedente dall’ente pensionistico, che si occupa poi di pagare la rata mensile per conto del pensionato. In questo modo si azzerano i rischi di disguidi nel pagamento o di dimenticanze.
I prestiti per pensionati con cessione del quinto sono regolati dall’articolo 13-bis della legge del 14 maggio 2014 del Ministero dell’Economia e delle Finanze, pubblicato l’8 febbraio 2007, ma le condizioni dei prestiti con cessione del quinto della pensione variano a seconda dell’istituto di credito che lo eroga e dell’età del pensionato; anche i limiti di età del richiedente solitamente non sono rigidi, anche se ovviamente ad un’età più avanzata del pensionato corrisponde un maggiore rischio per la banca: alcuni istituti di credito fissano questo limite di età a 75 anni, mentre altri arrivano anche a 80 anni e oltre.
Prestiti INPDAP per pensionati
Nonostante il fatto che l’INPDAP, cioè l’ente che si occupava di pensioni e previdenza per lavoratori del settore pubblico e statale, sia stato chiuso nel 2011, si è ancora soliti parlare di prestiti INPDAP per pensionati, che si contrappongono ai prestiti INPS, destinati invece agli ex lavoratori di aziende del settore privato. Attualmente le funzioni dell’INPDAP sono state trasferite all’INPS, che rappresenta quindi il punto di riferimento per tutti gli iscritti ex – INPDAP.
Per poter richiedere un prestito INPDAP, che solitamente offre condizioni agevolate e tassi di interesse particolarmente convenienti, bisogna per prima cosa risultare iscritti alla Gestione Dipendenti Pubblici e, solitamente, avere un’età inferiore ai 75 anni al momento del pagamento dell’ultima rata. Il prestito può essere richiesto a banche e finanziarie, ma sarà l’INPDAP (o, per meglio dire, l’INPS) a pagare le rate del rimborso trattenendole direttamente dalla pensione del richiedente.
Si possono distinguere tre offerte:
- Piccoli prestiti INPDAP, utili per affrontare piccole spese o da usare per le necessità quotidiane. Le somma erogata varia in base al profilo del richiedente e alla durata del finanziamento, che va da uno a quattro anni. In questo caso non sono richieste documentazioni di spesa.
- Prestiti INPDAP pluriennali diretti, da utilizzare per necessità personali o famigliari; in questo caso le spese devono essere documentate.
- Prestiti INPDAP pluriennali garantiti, in cui l’ente previdenziale si tutela in caso di decesso del richiedente, di cessazione dal servizio senza diritto alla pensione e di riduzione dello stipendio.
Prestiti INPS per pensionati
I prestiti INPS per pensionati si differenziano ai prestiti INPDAP perché si rivolgono a ex lavoratori di aziende del settore privato, sia di piccole che di grandi dimensioni.
Anche in questo caso si tratta di prestiti a pensionati che godono di condizioni particolarmente favorevoli e di tassi agevolati grazie a specifici accordi che intercorrono tra l’istituto previdenziale e le banche e le finanziarie.
Il rimborso delle rate avviene tramite la cessione del quinto della pensione, modalità che permette di accedere al finanziamento anche a cattivi pagatori o a persone che sono state protestate; la durata del prestito, in ogni caso, non può superare i dieci anni ed è inoltre prevista una copertura assicurativa obbligatoria in caso di decesso del richiedente.
Per ottenere un prestito INPS per pensionati con cessione del quinto, è innanzitutto necessario richiedere la comunicazione di cedibilità della pensione, documento in cui viene anche indicato quale sarà l’importo massimo della rata di rimborso del prestito. Questa cifra dipende ovviamente dall’entità della pensione e viene calcolata al netto delle trattenute fiscali e previdenziali.
Prestiti per pensionati invalidi
A volte il percepire una pensione di invalidità può costituire un ostacolo nella richiesta di un prestito perché non è aggredibile in caso di insolvenza del richiedente.
Di per sé, però, la condizione di invalidità non preclude l’accesso ad un finanziamento, soprattutto se il richiedente ha già rimborsato eventuali altri prestiti, rispetta il limite massimo di età stabilito dalla banca o dalla finanziaria e, soprattutto, dimostra di avere un reddito mensile continuativo e sufficiente a far fronte alla rata senza pregiudicare il proprio tenore di vita.
Tra i vari documenti da presentare per la concessione di un prestito ad un pensionato invalido c’è anche la documentazione medica che attesti le condizioni invalidanti del richiedente e che verrà valutata non dalla banca, ma dalla compagnia di assicurazione che si assumerà il rischio di stipulare una assicurazione sulla vita.
Di solito un prestito di questo genere viene rifiutato nel caso in cui si ritiene che la patologia del richiedente possa causarne il decesso in tempi brevi oppure se la pensione di invalidità è di piccola entità. C’è inoltre da considerare che, in caso di insolvenza, l’ente che eroga il prestito non si può rivalere sulla pensione di invalidità.
Prestiti per pensionati con più di 90 anni
Ci sono casi in cui l’età è un ostacolo nell’ottenimento di un prestito per pensionati. L’INPS, però, concede prestiti personali fino ai 90 anni grazie alla cessione del quinto INPS.
I requisiti sono una pensione mensile netta non inferiore a 443,12 euro e un’età anagrafica non superiore ai 90 anni. E’ inoltre necessario stipulare un’assicurazione vita che, oltre a tutelare i familiari e gli eredi del richiedente, permetta all’ente che eroga il prestito di rivalersi sul premio versato dall’agenzia assicuratrice per il risarcimento del capitale residuo dovuto: è proprio grazie a questa garanzia che un prestito per pensionati viene concesso fino a 90 anni senza bisogno di ulteriori garanzie patrimoniali e senza essere proprietari di un immobile o di altri beni di valore pari o superiore a quello dell’importo ottenuto grazie al prestito.