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Piccoli prestiti: la guida completa al piccolo prestito

Il Piccolo Prestito è una forma di finanziamento dedicata a dipendenti e pensionati pubblici iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, che abbiano provveduto a versare i contributi presso l’Inpdap nel corso della loro carriera lavorativa. Questo tipo di prestito, che si inserisce a pieno titolo nella categoria dei prestiti personali, è particolarmente adatto a far fronte a piccole spese urgenti o impreviste, con un capitale erogabile variabile in base alla disponibilità di bilancio dell’ente erogatore.
Le rate per restituire la somma erogata, poi, possono essere direttamente prelevate dello stipendio mensile o dalla pensione del debitore, in genere a partire dal secondo mese successivo all’erogazione del prestito, per un periodo di tempo che va da 1 a 4 anni, a seconda dell’entità della cifra erogata e all’importo delle rate stesse.
Uno dei principali vantaggi del Piccolo Prestito è costituito da un tasso di interesse particolarmente vantaggioso per il richiedente, che in genere si aggira intorno al 4%.

Piccolo prestito, i requisiti richiesti

Per ottenere un Piccolo Prestito, oltre ad essere o essere stato un dipendente della pubblica amministrazione e ad avere una solida e documentata posizione economica che garantisca all’ente erogatore la restituzione del capitale erogato, è necessario essere in possesso di alcuni requisiti:

  • essere iscritto alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali
  • aver versato regolarmente i contributi all’ente previdenziale
  • essere residenti sul territorio italiano
  • avere un’età compresa tra i 18 e i 70 anni

Per quanto riguarda la documentazione da presentare per richiedere un Piccolo Prestito, cominciamo con il dire che, essendo un prestito non finalizzato, non è necessario presentare nessun documento che giustifichi il motivo della richiesta del finanziamento. Bisogna però esibire la seguente documentazione:

  •  un documento di identità in corso di validità
  • un certificato che attesti la propria posizione reddituale
  • busta paga
  • il cedolino della pensione per quanto riguarda il Piccolo Prestito Inpdap

Piccolo Prestito, come richiederlo

Per richiedere un Piccolo Prestito, il dipendente pubblico deve semplicemente presentare la propria domanda attraverso gli appositi moduli, messi a disposizione dall’ente erogatore. Il dipendente in servizio, in particolare, potrà poi presentare la propria domanda, completa di tutta la documentazione, presso gli Uffici Territoriali competenti.

Come richiedere un Piccolo Prestito Inpdap

Il pensionato pubblico per richiedere un Piccolo Prestito Inpdap può invece presentare la propria domanda direttamente presso l’ente erogatore.
In alternativa è possibile utilizzare il servizio online disponibile nell’area riservata del sito web NoiPA, che può sostituire la tradizionale modalità di richiesta del Piccolo Prestito Inpdap. In questo modo, facile e sicuro, è possibile presentare l’istanza di prestito, compilare il modulo online in cui sono già contenute e certificate tutte le informazioni disponibili sui sistemi informativi dei Servizi Stipendiali ed effettuare delle simulazioni del prestito per quanto riguarda importo del prestito, importo della rata e durata del prestito, il tutto guidati da una comoda procedura online. Una volta inoltrata la richiesta, inoltre, è possibile monitorare online lo stato di avanzamento della propria pratica.
Per accedere a questa procedura online, fruibile da qualsiasi PC, è necessario avere a disposizione il proprio codice personale (PIN) oppure la Carta Nazionale dei Servizi (CNS)

Piccolo Prestito, qual è il capitale massimo erogabile

Il capitale massimo erogabile per il Piccolo Prestito varia in base alla durata del contratto del richiedente. Ad esempio, per un dipendente della pubblica amministrazione con un contratto di 12 mesi il capitale massimo erogabile è pari ad una retribuzione mensile netta, ma se non risulta titolare di altri finanziamenti si può arrivare a richiedere un capitale pari a due retribuzioni mensili. Se il dipendente pubblico ha invece un contratto di 36 mesi, ad esempio, il capitale massimo erogabile sarà pari a 3 retribuzioni mensili al netto, che possono anche in questo caso raddoppiare, arrivando a 6, se il richiedente non ha in corso altre tipologie di finanziamento o cessione del quinto dello stipendio.

Piccolo Prestito Inpdap, cosa bisogna sapere sul capitale erogabile

Grazie al Piccolo Prestito Inpdap può essere erogato un capitale massimo di 5.000 euro, ma in alcuni casi è possibile ottenere una cifra più alta in base alla propria retribuzione mensile. Di solito questa cifra viene accreditata sul conto corrente del richiedente, e dallo stesso conto corrente verranno applicate le rate mensili del piano di ammortamento.
Il Piccolo Prestito Inpdap può essere erogato secondo due modalità:

  • erogazione diretta: in questo caso è l’Inpdap a erogare il capitale richiesto, attingendo direttamente ai propri fondi a disposizione per questo scopo;
  • erogazione indiretta: avviene tramite i fondi di istituti bancari con i quali l’Inpdap è convenzionato.
    La scelta di una modalità piuttosto che dell’altra non comporta comunque alcuna differenza per il richiedente.

Piccolo Prestito Inpdap con cessione del quinto

Il Piccolo Prestito Inpdap può venire concesso anche con la cessione del quinto del proprio stipendio o della propria pensione: in questo caso le rate mensili per restituire il capitale erogato vengono detratte direttamente dallo stipendio o dalla pensione del debitore e non possono superare un quinto della sua retribuzione mensile. Il tasso di interesse in genere è conveniente perché il rischio di insolvenza è molto ridotto ma cambia comunque in base ad alcuni fattori, come per esempio l’età anagrafica di chi ne fa richiesta; di sicuro, comunque, si tratta di una soluzione comoda per chi teme di dimenticarsi la scadenza delle rate mensili.
Il piano di ammortamento di un Piccolo Prestito Inpdap con cessione del quinto, infine, può avere una durata di 10 anni al massimo.

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