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Garanzie prestiti e mutui: quali sono?

Quando ci rivolgiamo ad un istituto di credito o una società finanziaria per ottenere una somma di denaro, ci sentiamo rispondere dall’altra parte che necessitano di garanzie prima di erogare il credito. Ma cosa sono esattamente le garanzie per prestiti e mutui? Le banche o qualsiasi altro ente erogatore necessita di alcune tutele per essere sicuro che il denaro imprestato venga poi restituito dal beneficiario: certo esistono anche finanziamenti a fondo perduto, che servono ad agevolare coloro che si trovano in aree economicamente depresse oppure perché appartenenti a categorie fortemente svantaggiate, ma sono un’eccezione che vedono operare in questo caso direttamente enti statali o sovranazionali. Quando ci si rivolge invece ad un istituto privato, sia esso fisicamente presente sul territorio oppure on line, è prassi che da questi vengano richieste le sopracitate tutele: vediamo insieme quali sono le più comuni garanzie per prestiti e mutui da presentare al momento della richiesta.

Busta paga

La più comune forma di garanzia quando si avanza una richiesta di prestito personale oppure al consumo è la busta paga, che certifica la disponibilità di un reddito attraverso cui poter rimborsare il debito con i relativi interessi. Nel caso in cui si abbia un reddito da lavoro dipendente bisogna presentare le ultime due buste paga, mentre se si appartiene alla categoria dei lavoratori autonomi, come un libero professionista o un imprenditore, allora bisogna esibire il Modello Unico. Infine in caso di un assegno di previdenza bisogna certificarlo con il cedolino della pensione. Va da sé che alcuni lavori sono maggiormente avvantaggiati rispetto ad altri nel momento dell’approvazione di un prestito: un lavoro con contratto a tempo indeterminato offre maggiori garanzie alla banca di turno, e ancora di più se si lavora nel settore pubblico, dove più facilmente si può ottenere un finanziamento tramite formule comode e vantaggiose per entrambe le parti in causa come la cessione del quinto. In ogni caso la busta paga è la prima garanzia richiesta da un istituto di credito, ma non l’unica.

Ipoteca immobile

In taluni casi a tutela della restituzione del finanziamento viene richiesto un altro tipo di garanzia, ovvero l’ipoteca di un immobile, che è specifico ad esempio nelle richieste di mutuo. Come da definizione giuridica, l’ipoteca è un diritto reale di garanzia, che riguarda principalmente beni immobili o beni mobili registrati, e che tuttavia non comporta la perdita del bene stesso. Nella richiesta di finanziamento, l’ipoteca viene accesa sul valore libero da altre iscrizioni di un immobile, affinché, in caso di inadempienza del debitore, il suddetto bene possa essere venduto all’asta dal tribunale, su richiesta del creditore, per fare in modo che questi possa essere compensato dalla perdita subita per il mancato rimborso con il ricavato della vendita.

Pegno

Un’altra forma di garanzia richiesta, specialmente se il richiedente è una persona che non appartiene alla categoria del lavoro dipendente e che dunque non dispone di busta paga, è il pegno di un bene mobile: in questo caso si tratta di un diritto reale di garanzia su un bene altrui, costituito per fungere appunto da garanzia di un credito. In buona sostanza si consegna al creditore un bene di valore non deperibile a garanzia del finanziamento ottenuto, e per tutta la sua durata, un bene di cui il proprietario torna in possesso dopo aver completato il piano di rimborso del prestito con relativi interessi. Soltanto in caso di inadempienza il bene viene rivenduto dal creditore a compensazione dal mancato introito.

Fideiussione

L’ultima forma di garanzia di cui vogliamo parlare è la fideiussione, un negozio giuridico più complesso secondo cui  un soggetto, chiamato fideiussore, garantisce un’obbligazione per conto del debitore terzo, facendo le sue veci in caso di inadempienza, dunque obbligandosi personalmente nei confronti del creditore. La garanzia è data dunque dal patrimonio personale e dal reddito del fideiussore, il quale incorre nel rischio di entrare nel registro dei cattivi pagatori in caso che le scadenze nei confronti del creditore non vengano onorate.

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