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Prestiti Vitalizi Ipotecari: guida completa

Più si è anziani, maggiore è il prestito che si può ottenere, a vita natural durante. Possibile? Certo che sì! Si tratta del Prestito Vitalizio Ipotecario ed è una forma di finanziamento senza rate disciplinata dalla legge 44/2015, diventata operativa dallo scorso 2 marzo in seguito alla pubblicazione del decreto ministeriale 226/2015 sulla Gazzetta Ufficiale del 16 febbraio. E come accedervi? Dunque il requisito principale è avere superato i 60 anni di età. Il secondo: essere proprietari di un immobile residenziale su cui verrà posta un’ipoteca, che è la garanzia del prestito, da saldare dal richiedente o, quando sarà, dai suoi eredi. Dunque, l’immobile resta di proprietà.

I vantaggi

Ottenere una cifra da 10/20mila a 350mila euro, non sborsare nessuna rata, non avere nessun interessi pendenti, non dimostrare di essere detentori di questo o quel reddito. La somma erogata dipende dal valore della proprietà,  valutata da un perito che dovrebbe essere indipendente (anche se in genere è l’istituto finanziario cui si richiede il Prestito Vitalizio Ipotecario a nominarlo). Inoltre, come si accennava, conta l’età: maggiori gli anni sopra i 60, maggiore è il prestito erogato. Vale a dire, in linea di massima, dal 15% del valore della propria casa se si è “solo” sessantenni, al 50% se le primavere trascorse su questa terra sono 90. Non ci sono regole per il prestito, se ne fa quello che si vuole, aiutare figli o nipoti, estinguere eventuali debiti, andare a fare un viaggio dall’altra parte del mondo e così via.

Come deve essere l’immobile da ipotecare?

Prima di tutto, è bene sottolinearlo, deve essere residenziale (priva di ipoteche). Quindi non vale un immobile ad uso commerciale o un rustico isolato in campagna. Inoltre, difficilmente la banca o l’istituto di credito daranno l’ipoteca a una casa abusiva, costruita senza concessione edilizia, oppure in zone sismiche (a meno che non ci sia un’adeguata copertura assicurativa) o gravate da vincoli paesistici, artistici, idrogeologici. Non vale neanche un’abitazione ‘in buona forma’ che però sia posizionata in aree di scarso interesse immobiliare. Da ricordare anche che, nel momento in cui si ottiene il prestito, l’immobile non può essere messo in vendita o ceduto, né lo si può affittare, donare o concedere in usufrutto, né farvi risiedere altre persone che non siano i proprietari (eccezione per figli e famigliari o personale di servizio ma, attenzione, con regolare contratto). Semaforo rosso persino a una eventuale ristrutturazione (a meno che ovviamente l’erogatore del prestito non dia il suo ok). E naturalmente, la casa va trattata con cura e mantenuta in buono stato.

Occhio alla proprietà

Se l’immobile ha più proprietari, un coniuge, un convivente, e se è diviso in più quote, la richiesta del prestito deve essere sottoscritta da ciascuno delle persone coinvolte,  che devono avere tutti più di 60 anni. Ciò è valido anche per le coppie di fatto che convivono da oltre 5 anni, documentando tale status ‘storico’. E gli eredi? Se chi ha sottoscritto il Prestito Vitalizio Ipotecario li ha, cosa succede nel momento in cui lascerà questo mondo? Perderanno l’immobile su cui pesa il debito? No, perché i familiari, entro un anno dal decesso del loro caro, potranno rimborsarlo, saldandolo del tutto e quindi rimanendo a loro volta proprietari.

Se però non riuscissero a coprire la cifra, potrebbero rischiare di perdere l’abitazione per una particolare ‘caratteristica’ del Prestito Vitalizio, ovvero l’anatocismo. Cos’è? La maturazione di interessi anche su quelli già scaduti. Interessi su interessi, il debito potrebbe crescere a dismisura. Può accadere invece che gli eredi non abbiano interesse alla proprietà. Allora, l’Istituto bancario potrà mettere in vendita la casa per coprire tale debito. Nel caso la somma acquisita dalla vendita sia maggiore della cifra prestata, l’eccedenza andrà agli eredi. Se questi mancano, l’istituto diventa proprietario effettivo dell’immobile.

Decisa la somma, pronti… via!

Nel momento in cui si sia decisa la cifra da richiedere e aver confrontato le offerte migliori (in verità non moltissime), si avvia la procedura con la presentazione della documentazione necessaria: oltre ai documenti di identità e al codice fiscale, anche lo stato di famiglia, un atto notarile preliminare o atto di provenienza, la perizia sull’immobile. A proposito di costi, da considerare quelli di istruttoria, l’atto notarile , che come si sa è variabile in base alle dimensioni, al luogo, alla tipologia dell’immobile), nonché l’imposta sostitutiva a quella di bollo e registro (tra lo 0,25% e il 2%, a seconda se si abbia a che fare con banche o con istituti finanziari).  E quali sono i tempi per ottenere il prestito?Dalla richiesta, il denaro può arrivare anche nel giro di tre settimane, ma è possibile che si possano attendere mesi, a causa di tempi tecnici e burocratici. L’erogazione del prestito avviene in una unica soluzione, generalmente attraverso un assegno non trasferibile.

Tassi e rimborsi

Fissi o variabili, dipendono dall’istituto bancario, sempre in una percentuale legale stabilita dalla legge contro l’usura. È possibile pure rimborsare il Prestito Vitalizio prima del decesso di colui che l’ha chiesto, totalmente o parzialmente. In tal caso la banca non dovrebbe più chiedere interessi sulla parte estinta. Si è scritto prima che la casa ipotecata non può essere venduta senza il consenso della banca ma ciò è possibile se si vuole rimborsare il debito proprio con la vendita stessa, totale o in parte. E la legge stabilisce che l’estinzione debba avvenire in un’unica tranche. Per i rimborsi anticipati c’è da segnalare la presenza nel contratto di una penale anche cospicua se si intende procedere in questa direzione. Leggere con attenzione tutte le clausole!

Prestito Vitalizio Ipotecario

Quali banche?

Non tante, come detto, quelle dedicate a tale finanziamento. Da citare senz’altro il Prestito Vitalizio Ipotecario Prestisenior di Monte dei Paschi di Siena (www.mps.it) dedicato a persone dai 70 anni in su: indicativamente, prestito pari al 16% sulla casa di un settantenne per arrivare al 50% per un proprietario di 95 anni. PerTe Prestito Vitalizio di Intesa Sanpaolo invece parte sempre da 60 anni ma lo si può richiedere al momento solo in alcune filiali a Roma, Torino, Milano, Brescia, Monza (www.intesasanpaolo.com).

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