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Consolidamento debiti per pensionati: quali soluzioni?

Qualche debito, una pensione, la difficoltà di memorizzare e onorare gli impegni mensili, la necessità di avere ulteriore liquidità. Come uscirne? La formula utile potrebbe essere il prestito di consolidamento debiti. Di che si tratta? Di estinguere i diversi finanziamenti e accorparli in un’unica rata mensile di importo minore rispetto a tutti gli altri messi insieme, con un tasso di interesse competitivo legato anche alla possibilità di allungare la durata del finanziamento stesso.

Quanto è possibile ottenere?

L’importo massimo si differenzia a seconda del profilo del cliente e dal tipo di aiuto richiesto; dipende inoltre se viene utilizzato per estinguere uno o più debiti richiesti. Anzi, in questo caso, se la cifra ottenuta li ripiana e ne avanza una certa quota, è possibile averla come liquidità. Importante: il nuovo prestito può essere acceso con una qualsiasi banca che non sia quella in cui si sono stipulati gli altri.

Dunque, ricapitolando, il consolidamento debiti permette di

° Avere una sola rata mensile più bassa che accorpi ogni debito acceso, maggiormente sostenibile, semplificando il pagamento e non rischiando spiacevoli dimenticanze

° Estinguere i finanziamenti in corso

° Ottenere liquidità aggiuntiva per coprire altre spese

° Allungare la durata del rimborso, un piano di ammortamento a lungo corso, con un nuovo finanziamento a tassi competitivi

 Prestiti personali e cessione del quinto

Essendo pensionati, per accedere alle somme che serviranno per consolidare i propri debiti in un’unica rata mensile più convenienti delle altre, si può ricorrere alla soluzione della cessione del quinto della pensione. Da presentare all’istituto bancario-finanziario i noti documenti necessari per soluzioni del genere, il cedolino della pensione, il documento d’identità valido, il tesserino sanitario con codice fiscale. Importante è anche il valore della pensione mensile: l’operazione non vale se il pensionato percepisce un importo minore di 550 euro.

Scegliendo la cessione del quinto sull’importo mensile della pensione, è possibile chiudere tutti i vari debiti e aprire un nuovo prestito alle condizioni più vantaggiose di cui si parlava poche righe fa, ovvero rata unica minore e allungamento dei tempi di rimborso, con una maggiore tranquillità, senza l’ansia di non riuscire a far fede ai diversi impegni e in tutta comodità. Questo perché la nuova rata viene detratta in automatico dalla pensione direttamente dall’istituto di previdenza dell’interessato.

prestiti anziani

Qualche esempio utile

In genere, pure per il consolidamento debiti, c’è un limite massimo di età per l’ammissione al finanziamento, variabile a seconda dell’istituto cui si chiede. Di solito oscilla dai 70 anni agli 85.

Compass prevede tra le sue offerte la formula Unica, un prestito personale riservato che raggruppa tutti i finanziamenti nella famosa unica rata mensile e che permette un prestito fino a 30mile euro. Qui l’età massima richiesta per accedervi è 70 anni.

Unicredit, per il consolidamento prestiti, con il suo CreditExpress Compact permette anche ai pensionati di accedere a una somma da 3mila a 50mila euro, la dura va da un minimo di 36 a un massimo di 120 mesi. L’età massima è 85 anni.

Un solo finanziamento che estingue tutti i prestiti in essere con SaldaRate di IBL banca, propone rate fino a 120 mesi e un nuovo finanziamento fino a 75mila euro; rate e tassi fissi, comprensivi di tutte le spese e non è richiesta nessuna garanzia ipotecaria. L’età massima è 70 anni al momento della richiesta.

Intesa San Paolo propone la sua MonoRata, per ottenere importi da 3.600 euro a 75mila. L’età massima è di 83 anni non compiuti alla richiesta e 85 anni alla scadenza del finanziamento.

Rata unica è l’idea per il consolidamento prestiti di Findomestic, stesso meccanismo di accorpamento dei vari debiti (persino il mutuo) con una sola rata mensile più comoda da pagare e inferiore alle precedenti, che diventa operativa all’atto della sottoscrizione del nuovo contratto di finanziamento che estingue i precedenti.

Un’opportunità diversa

Abbiamo detto prima che per consolidare i prestiti rinegoziando il debito e ottenere un’unica rata mensile più leggera rispetto alle precedenti, le soluzioni sono diverse ma legate alla cessione del quinto della pensione che non deve però essere sotto i 550 euro. E se questo non è? Cioè se la pensione è ancora più bassa o se i debiti sono davvero esosi e, vista l’età, non c’è più tanto tempo per rinegoziare formule diverse?

Gli analisti suggeriscono una opportunità a portata di età (molto) matura: il prestito vitalizio ipotecario, riservato agli over 60 proprietari di un immobile residenziale su cui accendere un’ipoteca. Questa partirà da una quota pari a circa il 15% del valore della proprietà se si è solo sessantenni, per arrivare via via al 50% raggiungendo la soglia degli 80 (o più, pure qui dipende dalle offerte differenziate degli istituti bancari e finanziari). Perché il prestitto vitalizio ipotecario può essere una buona idea, forse migliore della precedente? Perché è una forma di finanziamento senza rate (la disciplina la legge 44/2015, con diverse modifiche che l’hanno aggiornata fino alla pubblicazione del decreto ministeriale 226/2015 sulla Gazzetta Ufficiale del 16 febbraio scorso) che permette di avere a disposizione subito la somma da spendere in questo caso per ripianare tutti i debiti e non pensarci più. Meglio di un’unica rata mensile, no?

prestiti consolidamento anziani

E poi, il prestito ottenuto con l’ipoteca sulla casa, chi lo paga? La stessa persona che l’ha sottoscritto, se decide in tal senso, poiché non c’è un limite di periodo per il rimborso essendo vitalizio. Oppure gli eredi che, una volta scomparso il loro familiare, potranno rimborsarlo oppure dare mandato alla banca con cui è stato stipulato, di vendere l’immobile: la cifra ottenuta coprirà il debito e, se avanza qualcosa, farà parte della loro eredità.

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