Se avete trovato la casa dei vostri sogni, ora non vi resta che richiedere un finanziamento presso un istituto di credito per poter acquistare l’immobile in una forma agevolata: la scelta di gran parte degli acquirenti ricade sul mutuo, ma prima di accenderne uno è bene valutare tutta una serie di aspetti che possono risultare determinanti visto che si tratta di un impegno piuttosto oneroso, sia sotto il profilo economico che dal punto di vista della durata. Qui di seguito evidenziamo cosa bisogna valutare prima dell’accensione di un mutuo casa, gli elementi costitutivi del contratto del finanziamento che è bene studiare confrontando le varie proposte ed offerte dei vettori che operano nel mercato del credito.
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Importo rata
Banalmente la prima voce di un mutuo casa che bisogna valutare con attenzione riguarda proprio l’importo della rata mensile del piano di ammortamento. Come regola generale è bene tenere presente che la rata del mutuo non dovrebbe superare un terzo del reddito disponibile, poiché soltanto in questo modo si possono affrontare tutte le spese correnti e impreviste che vanno a sommarsi alla rata stessa, comprese quelle causate da eventi straordinari e non preventivabili come riduzioni di reddito dovute a licenziamento, infortunio o malattia.
Tasso di interesse
Dall’importo della rata al tasso di interesse il passaggio è quasi automatico: se si sceglie un tasso fisso si paga la stessa rata per tutta la durata del mutuo mettendosi al riparo dalle improvvise oscillazioni del mercato, di contro generalmente le condizioni sono meno favorevoli rispetto al tasso variabile, che è invece soggetto a tali fluttuazioni, a fronte dell’indubbio vantaggio di pagare una rata più leggera nei primi anni del mutuo. Tuttavia va ricordato che ad esempio nel 2016 il tasso fisso è stato molto conveniente per la scelta della BCE di tenere fermi i tassi di interesse al minimo storico. Inoltre, quasi tutti gli istituti di credito oggi offrono l’opzione a tasso misto, dove si può passare periodicamente da quello fisso a quello variabile e viceversa secondo modalità differenti che variano a seconda della banca.
Oneri finanziari
Fermarsi al solo tasso di interesse sarebbe però un errore madornale, in quanto a pesare sull’importo del mutuo possono essere i vari oneri finanziari a cui può essere soggetto il richiedente, e che comprendono:
- Spese di istruttoria
- Spese di perizia
- Spese notarili
- Interessi di mora
- Spese del premio di assicurazione
- Spese annue per la gestione dell’ipoteca
- Imposte varie
Durata del mutuo
Ultima, ma non certo meno importante, voce del contratto di mutuo di cui bisogna tenere conto prima di passare alla stipula è la durata del mutuo stesso, che può variare da un minimo di 5 anni fino ad un massimo di 30. Poiché il costo della rata è dato dalla somma del capitale e degli interessi, a parità di importo e di tasso di interesse, quanto più breve sarà la durata del mutuo tanto più alto sarà l’importo delle rate mensili di rimborso. D’altro canto diversa sarà invece l’incidenza dei tassi d’interesse, che aumenterà il numero degli anni del mutuo. Come orientarsi allora? La soluzione migliore è quella di trovare il giusto equilibrio tra tutte queste variabili, e solo confrontando vari preventivi, senza fermarsi alla prima offerta, è possibile capire quale mutuo è più conveniente sulla base delle singole necessità di ognuno.