Tra le tipologie di prestito esistenti sul mercato finanziario, occupano un ruolo del tutto peculiare quelle che prevedono come metodo di rimborso delle rate mensili la cessione del quinto dello stipendio o della pensione, che si differenzia rispetto al pagamento dei bollettini postali precompilati oppure l’utilizzo del RID, il Rapporto Interbancario Diretto, mediante cui la rata viene addebitata direttamente sul conto corrente. È il caso ad esempio del Piccolo Prestito Inpdap, ma anche di altre possibilità offerte dagli istituti di credito, che consentono una trattenuta diretta della busta paga o dell’assegno previdenziale fino appunto a un quinto dell’importo complessivo. La cessione del quinto è consentita in svariati ambiti e prevista anche in situazioni particolari come ad esempio uno stato di gravidanza della lavoratrice, ma oggi vogliamo occuparci di un caso specifico in cui purtroppo possono trovarsi molti debitori, ovvero la possibilità di cessione del quinto per i protestati e per i cattivi pagatori: vediamo in dettaglio se e come sia possibile anche per queste categorie ottenere un finanziamento mediante cessione del quinto.
Contenuti
Che cos’è la cessione del quinto
Per cessione del quinto si intende una trattenuta automatica sulla busta paga o la pensione fino al massimo di un quinto della mensilità, per una durata variabile in genere da 12 fino a 120 mesi, a seconda dell’istituto erogatore, che permette al richiedente di avere un capitale superiore al proprio stipendio o assegno previdenziale da rimborsare comodamente, senza la necessità di dover presentare in sede di richiesta garanzie reali, giacché il rimborso del prestito viene scalato direttamente dal datore di lavoro o dall’ente che eroga l’assegno previdenziale, con notevoli vantaggi per il debitore. Questa formula di rimborso è molto utilizzata dai lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato, soprattutto nel settore pubblico, e dai pensionati, tanto che negli ultimi anni sono stati gli stessi istituti previdenziali ad introdurre delle formule agevolate per l’accesso al credito da parte dei loro iscritti.
La normativa
La cessione del quinto è una forma di prestito personale disciplinata dall’articolo 1260 del Codice Civile, che attribuisce espressamente a un creditore la facoltà di cedere a terzi quanto gli spetta a titolo oneroso o gratuito, e regolata dal DPR numero 180 del 5 gennaio 1950, e dal successivo regolamento attuativo DPR numero 895 del 28 luglio 1950. Il quadro normativo di riferimento si esaurisce con le leggi 311/2005 e 80/2005, presentando norme integrative al succitato DPR 180 prevedendo, nello specifico, il diritto alla cessione del quinto per i dipendenti delle aziende private e per i pensionati.
Così disciplinata, la cessione del quinto non necessita di garanzie reali in sede di presentazione, ma trova una forma di tutela attraverso il TFR maturato dal lavoratore dipendente, o la stessa pensione spettante al pensionato: inoltre è prevista la sottoscrizione obbligatoria di una polizza assicurativa contro rischio vita e rischio impiego, a ulteriore garanzia della copertura della rata mensile fino all’estinzione completa del piano di rimborso. Data la natura particolare di questa tipologia di finanziamento, che tutelano l’istituto erogatore dagli eventuali rischi, negli ultimi anni si sono moltiplicate le possibilità di cessione del quinto anche a chi ha trascorsi problematici sul fronte creditizio, con conseguente difficoltà di accesso: esistono dunque possibilità di finanziamenti con cessione del quinto anche a protestati e cattivi pagatori.
Cessione del quinto a protestati e cattivi pagatori
I prestiti personali anche a richiedenti precedentemente protestati esistono, e prendono il nome di prestiti cambializzati: fino a pochi anni fa si trattava di una possibilità molto difficile da realizzare, ma oggi gli istituti di credito sono maggiormente aperti verso questa formula di finanziamento, che prevede il pagamento di cambiali entro determinate scadenze. La necessità di erogare questa tipologia di prestito è cresciuta di pari passo con il mutamento del mercato del lavoro e la particolare congiuntura economica, grazie a cui è possibile accedere al sistema creditizio anche in assenza di una busta paga, o perché si è disoccupati oppure perché si esercita una libera professione. Poiché l’erogazione di questi prestiti cambializzati non è soggetta al controllo delle banche dati, ecco che si apre una strada concreta anche per coloro che sono stati segnalati alla Centrale Rischi, il sistema gestito dalla Banca d’Italia, come cattivi pagatori, una black list che contiene tutte le informazioni sulla situazione debitoria dei clienti nei confronti di banche e società finanziarie, permettendo di valutare la loro storia creditizia.
Il nominativo del cliente insolvente viene mantenuto nella lista dei cattivi pagatori per un periodo di tempo che varia, a seconda della gravità dell’inadempienza, da 12 a 36 mesi: l’accesso al credito diventa così estremamente difficile per il richiedente, giacché al cattivo pagatore viene associato un rischio di insolvenza elevato, e gli istituti di credito e le società finanziarie tendono normalmente a respingere eventuali richieste di finanziamento. Attraverso la cessione del quinto, protestati e cattivi pagatori possono ottenere finanziamenti per importi anche elevati con un tasso d’interesse generalmente fisso.
Prestiti cambializzati on line
L’evoluzione tecnologica dei mezzi di comunicazione ha portato il mondo finanziario a sfruttare in maniera capillare il web, e non poteva mancare all’appello anche questo specifico settore: le offerte di prestiti cambializzati on line per cattivi pagatori hanno conosciuto negli ultimi anni una certa fortuna, in concomitanza con una crisi economica che ha messo in difficoltà molte persone, lasciando loro oltre le numerose difficoltà anche una storia creditizia complicata, e contestualmente la necessità di accedere a finanziamenti per andare avanti. Quando si parla di prestiti cambializzati, lo dice il nome stesso, significa che il beneficiario del prestito firma dei titoli di credito che si impegna ad onorare entro una determinata scadenza, e genericamente con un tasso di interesse più elevato rispetto ad altri prodotti finanziari. Per chi ha la fortuna di avere una busta paga o il cedolino della pensione, accedere a questi prestiti per cattivi pagatori è ancora più facile grazie alla cessione del quinto: attraverso una delega si autorizza il datore di lavoro o l’ente pensionistico a pagare la rata mensile. In caso di un lavoratore di un’azienda privata, maggiore sarà l’anzianità lavorativa più alto sarà il TFR a garanzia dell’istituto erogatore, e l’istituto finanziario può valutare ulteriori parametri come forma societaria, numero minimo di dipendenti e capitale sociale prima di concedere il prestito.