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Prestito delega e cessione del quinto: caratteristiche e differenze

Prestito delega o cessione del quinto? Compiere la giusta scelta tra questi due tipi di finanziamento, o affiancarli, può fare la differenza in relazione a un’agevole gestione del prestito e del suo rimborso. Ciò è possibile una volta che il richiedente abbia ben chiare quali siano le caratteristiche dell’uno e dell’altro prodotto, quali le diversità e quali le analogie tenendo presente che, come accennato, il primo strumento finanziario non esclude il secondo, anzi molto spesso lo affianca.

Delegazione di pagamento: cos’è e come funziona

Il prestito delega è conosciuto anche come delegazione di pagamento. Si tratta di un prestito personale non finalizzato che prevede un tasso fisso e una rata costante. Il sottoscrittore non ha nessun vincolo di destinazione, è liberissimo di gestire come crede la somma concessa in prestito.

Il prestito delega è un tipo di finanziamento indirizzato a lavoratori dipendenti privati, di enti pubblici e statali, in ossequio alla disciplina prevista dall’articolo 1269 del Codice Civile. Per il rimborso, questo va fatto a favore della società finanziaria da parte del datore di lavoro o dall’ente pensionistico, il cosiddetto soggetto delegato, al quale il richiedente, detto delegante, assegna l’incarico di trattenere e versare la rata del prestito ogni mese, naturalmente entro la scadenza concordata.

Si può fare richiesta di prestito delega anche se si hanno altri finanziamenti o pignoramenti in corso, rateizzando a tasso fisso il rimborso anche fino a 120 mensilità (10 anni). Ma in cosa si differenzia il prestito delega dalla cessione del quinto? Vediamo.

Cessione del quinto: cos’è e come funziona

La cessione del quinto dello stipendio o della pensione è una forma di prestito non finalizzato che può essere richiesto dai lavoratori dipendenti, pubblici o privati, o da chi lo è stato (pensionati). La cessione del quinto può essere richiesta anche dai lavoratori atipici e il suo rimborso avviene con pagamento di rate mensili a tasso fisso.

Le rate, a differenza di altre tipologie di finanziamento, vengono trattenute direttamente dalla busta paga o sul cedolino o assegno della pensione nella misura massima di un quinto dello stipendio o appunto della pensione,  fino all’esaurimento del debito.

Cessione del quinto e prestito delega: integrazione

Cessione del quinto della stipendio e prestito delega sono due forme di prestito simili ma non uguali tra loro e che a seconda delle specifiche esigenze del cliente possono anche essere affiancate, integrarsi. ll prestito delega combinato con una cessione del quinto è una soluzione scelta non di rado dalla clientela che per questa via dispone di uno strumento finanziario in più a sostegno dei proprio bisogni.

La cessione del quinto è disciplinata dal Codice Civile, all’articolo 1260, oltre che dal Decreto del Presidente del Repubblica numero 180 del 1950. La differenza principale tra la cessione del quinto e la delegazione di pagamento (quest’ultima regolata dall’articolo 1269 del Codice civile nonché dal citato DPR) è che la prima è obbligatoria nei confronti del terzo ceduto (il datore di lavoro o l’ente pensionistico) al quale la cessione viene notificata.

Invece con la delegazione di pagamento il soggetto delegato ha solo il compito di pagare, senza avere l’obbligo verso il creditore delegatario, cioè la società finanziaria. Con la cessione del quinto il beneficiario riceve il finanziamento e cede all’ente erogatore una quota del suo stipendio o della pensione fino a un massimo di 1/5 mentre con la delega di pagamento, detta anche doppio quinto, si può avere invece una cessione fino a metà dello stipendio.

Sia per il prestito delega che per la cessione del quinto, il rimborso della rata mediante trattenuta in busta paga è gestita direttamente dal datore di lavoro e la durata massima finanziabile è di 120 mensilità per tutte e due le tipologie di prodotto finanziario. Il tasso applicato è fisso per entrambi i prestiti non finalizzati ed è obbligatoria per l’una e per l’altra forma di prestito la stipula di polizze assicurative a tutela del rischio vita e impiego.

A essere diverso tra i due prodotti è, come visto, soprattutto il tetto di importo erogabile: per la cessione del quinto il massimo finanziabile è pari a 1/5 dello stipendio netto, mentre nel prestito delega questo massimo può allargarsi ai 2/5 dello stipendio netto del cliente, il cosiddetto doppio quinto.

Spesso il prestito delega rappresenta una integrazione della cessione del quinto: ciò avviene quando il cliente ha la necessità di liquidità ulteriore mentre sta già pagando una cessione. Con il prestito delega si può avere più credito con rate di un importo massimo non eccedente i due quinti dello stipendio compresa la prima cessione, ovvero al massimo 1/5 di cessione del quinto dello stipendio più 1/5 di prestito delega.

Presupposto di una concessione del prestito con cessione del quinto è quindi l’esistenza di uno stipendio o pensione da cui detrarre una parte, con tanto di obbligo di farsi un’assicurazione contro il rischio di morte o di perdita del lavoro. Questo significa che oltre alle rate, chi ottiene una cessione deve pagare il premio della relativa polizza assicurativa. Per richiedere questa forma di finanziamento, i requisiti essenziali sono rappresentati dunque dal fatto di rientrare nelle categorie di lavoratori dipendenti, pubblici e privati (sia a tempo indeterminato sia determinato) e in quelle di lavoratori a progetto o pensionati. Sono perciò esclusi i lavoratori autonomi e i liberi professionisti.

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