Tra le varie tipologie di finanziamento esistenti sul mercato del credito vi sono anche i cosiddetti prestiti obbligazionari, esplicitamente riservati alle società per azioni o in accomandita: come dice la parola stessa, i prestiti obbligazionari si fondano sulle obbligazioni, hanno una durata a medio e lungo termine, e non possono essere emesse per importi superiori al capitale versato ed esistente nell’ultimo bilancio approvato dai soci dell’azienda: questo significa che il capitale massimo erogabile con il prestito obbligazionario è proporzionale alle somme versate dai soci a titolo di capitale di rischio. In questo frangente vogliamo analizzare più da vicino un aspetto dei prestiti obbligazionari, ovvero il tasso di rendimento e il calcolo degli interessi.
Cosa sono le obbligazioni
Innanzitutto è bene ricordare cosa sono le obbligazioni: si tratta di titoli di credito rilasciati dalla società per azioni ed acquistati da investitori, i quali sostanzialmente prestano il loro denaro alla società, ricevendo in cambio una percentuale d’interessi, detta cedola, che ha una cadenza trimestrale, semestrale o annuale. Coloro che acquistano questi titoli si chiamano obbligazionisti, che in funzione di creditori dell’azienda partecipano al rischio d’impresa pur senza essere parte in causa della gestione e dei processi decisionali all’interno dell’azienda stessa. È possibile, in taluni casi, emettere delle obbligazioni per delle somme superiori a quelle indicate nel bilancio approvato, ovvero quando:
- Le obbligazioni sono garantite da un’ipoteca su degli immobili di proprietà sociale fino ai due terzi del loro valore di mercato
- La società per azioni ottiene un’autorizzazione dell’autorità governativa a superare i limiti di importo previsti in base al bilancio approvato
- La garanzia deriva dall’esistenza di titoli nominativi emessi o certificati dallo Stato con scadenza non anteriore a quella delle obbligazioni
La data di rimborso coincide con la scadenza di una delle cedole e da questo giorno in avanti termina la maturazione di interessi. La restituzione del prestito può avvenire attraverso un’estrazione a sorte dei numeri di serie dei titoli di obbligazioni rimborsabili: in questo caso, in base al regolamento redatto, si stabilisce la data di estrazione e quella di rimborso, e i numeri estratti sono pubblicati entro 10 giorni sulla Gazzetta Ufficiale, in modo che i titolari delle obbligazioni possano venirne a conoscenza.
Tasso di rendimento
Uno degli aspetti che interessa maggiormente l’obbligazionista è il tasso di rendimento effettivo del suo titolo di credito: a determinare questo valore sono vari fattori che di fatto rendono questo tipo di finanziamento differente dalle altre tipologie di prestiti. Questi fattori peculiari sono il valore del tasso nominale del prestito, il prezzo di emissione e quello di rimborso: per questo motivo la differenza tra l’importo corrisposto ai titolari di obbligazioni alla scadenza della cedola e il prezzo di emissione è un valore soggetto alla ritenuta fiscale prevista per interessi e premi.
Le obbligazioni possono essere anche collocate dalla stessa società per azioni direttamente sul mercato con le indicazioni degli istituti di credito presso i quali è possibile effettuare i versamenti: in questo caso la data di versamento delle somme delle obbligazioni coincide con il momento stesso in cui si gode di queste. Se il versamento è anteriore o coincidente con la data di godimento delle obbligazioni, il sottoscrittore deve versare solamente l’importo di emissione, se invece è posteriore lo stesso è tenuto a versare una somma aggiuntiva per il rateo degli interessi maturati nel periodo non coperto.
Calcolo degli interessi
Vediamo in ultimo come si calcola l’importo degli interessi da corrispondere, per cui è necessario valutare le date dei versamenti e il periodo di godimento: se la scadenza delle cedole non coincide con la data del 1 gennaio, bisogna stabilire un rateo passivo per calcolare la quota di interessi maturati nel periodo di tempo compreso tra il godimento e il 31 dicembre, mentre se tale scadenza è compresa tra il 1 gennaio e il 1 luglio la maturazione degli interessi è da considerarsi completa, per cui è possibile calcolare le obbligazioni per la parte di importo netto riservata agli obbligazionisti e il debito per la ritenuta nei confronti del Fisco. Nel caso in cui il versamento è posteriore alla data di godimento dell’obbligazione, il calcolo degli interessi è tarato sul valore nominale del tasso per i giorni di mancato godimento.