Home > Guida

Prestiti tra privati: truffe e Social Lending

In questo ultimo periodo i prestiti tra privati si diffondono a macchia d’olio, probabilmente a causa della stretta creditizia delle banche che sempre meno spesso concedono finanziamenti  e mutui ai privati; e molto spesso, in caso li concedano,  le garanzie richieste sono innumerevoli  e poco affrontabili soprattutto dai giovani che arrancano nel mondo della precarietà del lavoro. Questi finanziamenti non sono altro che accordi tra privati che agiscono senza un intermediario, in questo caso la banca, prestando danaro in cambio di interessi di lunga più bassi rispetto a quelli che chiederebbe una finanziaria. La portata de fenomeno è ormai tanto diffusa da rendere impossibile navigare su siti di annunci senza trovare qualcuno disposto a prestare del denaro. Ebbene si, sconosciuti che decidono di aiutare chi è in difficoltà prestando dei soldi. È sicura un’azione simile? La truffa è sempre in agguato.  Internet nasconde ovviamente molte insidie e la prudenza, soprattutto in materia di soldi, non è mai troppa. Tra truffe e siti affidabili, vediamo meglio come funzionano.

Gli annunci online

I prestiti tra privati si sono diffusi in maniera cospicua soprattutto attraverso il web e i siti internet di annunci.  La truffa, si sa, è dietro l’angolo. Molti di questi annunci, infatti, presentano spesso chiari segni di un inganno, tra i tanti un italiano scorretto, costruzioni sintattiche forzate e la promessa di centinaia di migliaia di euro. E come se non bastasse spesso la casella di posta è bersagliata da e-mail che annunciano prestiti fantastici e condizioni sbalorditive. Si tratta quindi di vere e proprie truffe che possono danneggiare ulteriormente il soggetto che in difficoltà necessita di un aiuto economico.  Solitamente sono persone straniere, dei criminali che non si pongono nessuno scrupolo ad arricchirsi sulle spalle dei più deboli. Le banche di appoggio utilizzate dai truffatori sono quasi sempre Money Gram o Western Union.

La tecnica utilizzata

Una volta riempito i siti di annunci sgrammaticati e tradotti probabilmente da Google in un italiano poco credibile, i professionisti del settore attendono la vittima. Una volta ricevuta una mail in cui il richiedente chiede maggiori informazioni, rispondono di avere la totale disponibilità a fornire il denaro richiesto in tempi brevissimi. Anche se si trattasse di somme consistenti, i tempi di erogazione  del prestito sono molto ristretti. Non viene fatto alcun riferimento a tassi di interesse mentre vengono richieste le informazioni personali e i dati del soggetto che è caduto nella truffa. Sicuramente verranno richiesti dati anagrafici e coordinate bancarie. Con queste due sole informazioni nelle mani del delinquente, la truffa prende vita.  L’intero conto corrente del malcapitato può volatilizzarsi in poco tempo.

In sintesi la tabella riporta le caratteristiche dei prestiti tra privati online divisi tra truffa e lealtà.

TruffaAnnunci sgrammaticati e in italiano scorretto su diversi siti internet, con messaggi accattivanti e promesse poco affidabiliConto corrente delmalcapitato prosciugato
Social LendingPiattaforme online per prestiti tra privati affidabili e tutelatiContratto di prestito a interessi vantaggiosi andato a buon fine

Le Social Lending

Tutt’altro discorso, invece, le Social lending, ossia siti di aziende di social lending, appunto, che permettono di realizzare prestiti tra privati in maniera totalmente affidabile senza passare da un intermediario. Il termine deriva dall’inglese to lend, ossia prestare. Si tratta in pratica di un prestito gestito tra privati, con tassi di interesse inferiori rispetto a quelli che offrirebbero gli intermediari.  Il tutto funziona in maniera molto semplice: gli utenti si iscrivono ad un sito internet specializzato, richiedendo un prestito o offrendone uno. Nel caso l’utente offra il prestito, guadagnerà dal rimborso degli interessi. Interessi che possono essere inferiori anche del 2% rispetto a quelli applicati da una banca. In questo caso l’intermediario ha il compito di:

  • mettere a disposizione una piattaforma;
  • sviluppare moelli di credito che includano le griglie creditizie di accettazione dei richiedenti e il pricing;
  • verificare l’identità e le credenziali del richiedente;
  • verificare la posizione del richiedente, facendo una ricerca nelle centrali di ricschio;
  • gestire i flussi di pagamento,
  • assistere i richiedenti durante il rapporto in essere;
  • assicurare la compilance alle normative vigenti;
  • ricercare nuovi utenti della piattaforma per incrementare il mercato.

Possiamo concludere affermando che i prestiti tra privati sono possibili, rivolgendosi ai portali di Social Lending ad esempio Prestiamoci, Boober, Smartika. In questo modo sarete tutelati dalla supervisione di Bankitalia. Evitate, invece, siti poco raccomandabili ed evitate soprattutto di cadere nella truffa che è sempre in agguato.

Articoli interessanti

Top