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Prestiti nuove attività: quali tipologie e come richiederli

Aprire una nuova attività comporta un grande impegno di risorse, economiche ma non solo. È certo che l’impegno economico da affrontare è quello più gravoso, soprattutto perché per far partire da zero una nuova impresa, start up, le energie da spendere sono parecchie e il denaro da investire deve essere appropriato a far fronte ai primi anni di vita del uovo progetto. Una volta consolidata l’attività potrà trovare la propria strada ed avere un proprio sostentamento. Inizialmente, però, necessita di un piccolo aiuto. E’ fondamentale non avere problemi di tipo economico ed essere certi di poter contare su di un prestito per avere la liquidità necessaria a far partire la nuova attività. La realtà attuale offre diversi strumenti dai quali attingere, scegliendo quello più adatto: dai prestiti agevolati per l’imprenditoria giovanile a quelli per l’imprenditoria femminile; dai fondi europei, a quelli statali o regionali. Lo scenario è ampio. Vediamone alcuni nello specifico.

Nuove imprese a tasso zero

Parlando di fondi statali, dal 1 gennaio 2016 si sono raccolte le domande per accedere alla misura “Imprese a tasso zero” che mette a disposizione una cifra pari a 50 milioni di euro. Si tratta nello specifico di nuove e aggiornate agevolazioni rispetto alla misura Autoimprenditorialità prevista dal  decreto legislativo n° 185 del 2000, Titoli I. Tali agevolazioni possono finanziare nuove attività per un valore massimo di 1,5 milioni di euro.  Questa possibilità di accesso al credito è prevista in particolare per imprese partecipate per la maggior parte da giovani tra i 18 e i 35 anni, costituite in società nei 1 mesi precedenti la domanda o in alternativa costituite in società entro 45 giorni dalla richiesta.  Le domande andranno presentate online ed è previsto un iter burocratico che comprende anche una valutazione di merito.

Quali agevolazioni prevede il fondo?

Le caratteristiche di questo strumento finanziario sono delineate e stabiliscono un finanziamento a tasso  zero per una durata pari a 8 anni e che potrà coprire il 75% delle spese totali della nuova attività. Il 15% resta a carico della neo impresa.  In questo modo sono finanziabili diverse attività:

  • Produzione di beni, artigianato, trasformazione prodotti agricoli;
  • Fornitura di servizi;
  • Commercio di beni e servizi;
  • Turismo

Prestiti bancari

Ogni istituto bancario offre diversi strumenti per l’accesso al credito, fruibili anche per l’apertura di nuove attività con un trattamento particolare in termini di tassi di interesse.  Un esempio è la Unicredit che propone un prestito per finanziare fino a 100 mila euro  per una durata massima di 7 anni, rimborsabile in rate mensili, trimestrali o semestrali. I criteri per poter beneficiare di questo prestito sono diversi, tra i quali anche una garanzia che copra il 60% del finanziamento ed un apporto con mezzi propri pari al 30% del piano di investimento totale.

Altri strumenti

Al di là di questi strumenti, ve ne sono alcuni che prevedono una parte di finanziamento a fondo perduto, che sono ovviamente i più adeguati per una start up. Appartengono a questa categoria:

  • prestiti agevolati per l’imprenditoria femminile, erogati da comunità europea o dalle regioni;
  • Prestiti agevolati per l’imprenditoria giovanile;
Tipo di impresaRequisiti
ditte individualiimprenditore donna
società coop o di persone60% della componente è femminile
società di capitaliquote di partecipazione per 2/3 in possesso di donne
imprese, consorzi, associazioni, servizi di consulenza70% delle quote possedute da donne

Mentre per l’imprenditoria giovanile vale quanto detto in merito alle nuove Imprese a tasso zero poco sopra, nel primo caso i fondi sono erogati dalle regioni con modalità diverse a seconda della stessa, in base alle necessità territoriali. Nello specifico è previsto che, su prestabiliti costi, l’impresa possa fruire di un credito detraibile dall’imposta lorda nella  dichiarazione dei redditi. La parte rimanente dell’importo sarà concesso a tasso agevolato. Le imprese devono essere di piccola entità: meno di 50 dipendenti, non più di 5 milioni di euro i fatturato.

Possiamo quindi sostenere che i prestiti per le nuove attività imprenditoriali previsti dal sistema sono diversi, è sufficiente valutare le diverse opportunità e capire quale può essere la scelta migliore.

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