Se siete alla ricerca di un micro prestito da ottenere in modo abbastanza veloce anche se non avete una busta paga, Poste Italiane ha pensato a voi con SpecialCash Postepay. Si tratta di un mini prestito, per somme a partire da 750 euro e fino a 1.500, che può essere richiesto presso gli uffici postali del Gruppo abilitati. Basterà compilare la propria domanda e fornire tutti i documenti necessari, senza nessun costo per la pratica e in totale sicurezza. Ma vediamo più da vicino il prodotto, esaminandone caratteristiche e condizioni e come vengono calcolati gli interessi per le diverse fasce di importo richiedibili.
Caratteristiche e requisiti SpecialCash Postepay
Innanzitutto per richiedere il micro prestito bisogna essere titolari di una carta di credito ricaricabile PostePay sulla quale verrà poi versato l’importo del finanziamento come se fosse una comune ricarica. Il prestito può essere concesso per tre diverse fasce di importo, o “piani di ricarica”: 750 euro, 1.000 euro e 1.500 euro. Per ognuno dei tre piani di ricarica è previsto, rispettivamente, un periodo di rimborso di 15, 20, o 24 mesi quindi 15, 20 o 24 rate per estinguere il debito.
Non sono previste spese di istruttoria e di incasso della rata ma ci sono specifici costi mensili diversi in base all’entità del prestito erogato: si va da 4,50 euro mensili, il costo per il piano di ammortamento della ricarica “a 15 mesi”, e si arriva a pagare 9 euro al mese per il micro prestito della durata di 24 mesi.
Calcolo degli interessi e rimborso
L’importo della rata sarà di 54,50 euro per la ricarica da 750 euro; 56 euro per il prestito a 1.000 euro, e 71,50 euro per la ricarica più elevata prevista, quella di 1.500 euro. Per i tre differenti piani di ricarica avremo un Taeg rispettivamente del 18,21%, 16,51% e 15,46%.
Il Taeg non è certo dei più favorevoli mentre non c’è Tan visto che il calcolo degli interessi viene calcolato diversamente. In breve l’importo erogato viene ridiviso per i mesi del periodo di restituzione, importo al quale si aggiunge una commissione mensile pari allo 0,60 del capitale erogato.
Solo sulla prima rata, viene aggiunta anche l’imposta di bollo prevista dalla legge, pari a 16 euro. Altri 2 euro sono richiesti per l’invio dell’unica comunicazione periodica relativa alla trasparenza. In soldoni per la ricarica da 750 euro, da restituire in 15 mesi si dovranno restituire 835,50 euro. Per la ricarica da 1.000 euro, da rimborsare in 20 mesi, si restituiranno 1.138 euro e per la ricarica da 1.500 euro, da restituire in 24 mesi, gli interessi ammontano a 234 euro, per una somma totale da restituire pari a 1.734 euro.
Il prodotto è richiedibile presso gli sportelli degli uffici postali abilitati, non richiede garanzia all’atto della sottoscrizione del finanziamento e la somma erogata potrà poi essere restituita tramite bollettino postale o conto corrente. SpecialCash Postepay può essere chiesto sia dai cittadini italiani che dagli stranieri; sia i primi che i secondi devono presentare un certificato di reddito oltre ai documenti di riconoscimento, il passaporto o il permesso di soggiorno per gli stranieri, la carta d’identità e la tessera sanitaria per gli italiani.
Senza Busta paga
Prestito senza busta paga non significa che viene concesso in assenza di un reddito dimostrabile. l’accesso al credito senza avere un’entrata, una retribuzione per un lavoro atipico o altro, è chiaramente impossibile, tanto più in assenza di garanzie esterne richieste all’atto della sottoscrizione.
Prestito senza busta paga significa semplicemente ottenerlo pur non essendo in possesso di una busta paga, “prerogativa” diciamo così dei lavoratori dipendenti e assimilati. Banche, finanziarie e anche Poste per intercettare i bisogni della fetta di mercato degli atipici, professionisti, partite Iva, istituiscono finanziamenti più o meno consistenti per quanti percepiscono sì un reddito ma con una documentazione che lo certifichi diversa dalla busta paga, si pensi ad esempio al CUD.
Si pensi ad esempio a una retribuzione, con accredito in banca, per collaborazioni continuative, per i contratti stagionali, per i lavoratori in cassa integrazione. Tutte tipologie di lavoratori che hanno un reddito ma non una busta paga e che a fine anno hanno comunque in mano un documento attestante le loro entrate, sui cui pagano le tasse, e possono perciò ottenere un prestito personale “senza busta paga”.