Una delle criticità più rilevanti lasciate in eredità dalla crisi economica degli ultimi anni è lo stato di difficoltà finanziaria di piccole e medie imprese a causa di mancati pagamenti di imprese debitrici imputate di azioni delittuose: per cercare di porre rimedio a questa grave situazione che colpisce le Pmi, il governo ha deciso di intervenire mettendo in campo una serie di finanziamenti agevolati volti a ripristinare la liquidità delle imprese beneficiarie che risultano in crisi. Lo strumento scelto per questa operazione è il decreto 17 ottobre 2016 del Ministero dello Sviluppo Economico pubblicato in Gazzetta Ufficiale, che disciplina i limiti, i criteri e le modalità per la concessione e l’erogazione dei finanziamenti istituiti attraverso il Fondo per il credito, in particolare l’art. 1, comma 199, previsto dalla legge n. 208/2015. Vediamo insieme quali sono le condizioni per accedere ai finanziamenti Pmi a tasso zero per mancati pagamenti.
Requisiti
Le Pmi che vogliono richiedere l’ammissione a questi finanziamenti agevolati dovranno dimostrare di essere, alla data di presentazione della domanda, in una situazione di potenziale crisi di liquidità a causa di mancati pagamenti da parte delle imprese debitrici. Oltre ad essere costituite e iscritte nel registro delle imprese come prevede la normativa vigente, le suddette Pmi non si dovranno trovare in stato di scioglimento o liquidazione, né sottoposte a procedure concorsuali per insolvenza oppure ad accordi di ristrutturazione dei debiti extragiudiziali. Quali sono le azioni delittuose previste dal decreto per coprire la crisi delle piccole e medie imprese dovute a mancati pagamenti? Esse si dividono in:
- Truffa
- Estorsione
- Insolvenza fraudolenta
- False comunicazioni sociali
Finanziamenti a tasso zero
Queste piccole e medie imprese potranno usufruire di finanziamenti a tasso zero di durata non inferiore a tre anni e non superiore a dieci anni, comprensiva di un periodo di pre-ammortamento esteso massimo in due anni. L’importo del finanziamento non potrà essere superiore a:
- L’importo massimo fino a 500mila euro
- La capacità di rimborso della stessa Pmi beneficiaria
- La somma di tutti i crediti documentati e non pagati vantati dalla Pmi beneficiaria nei confronti delle imprese debitrici alla data di presentazione della domanda
Per la presentazione delle domande bisogna attenersi a quanto stabilito dalla circolare del Ministero circa il modello di domanda, modalità, termini di presentazione delle domande e documentazione completa da presentare all’ufficio competente.
Come evitare il ritardo dei pagamenti
La scelta dei finanziamenti agevolati è il tentativo drastico di porre un argine e allo stesso tempo compensare le piccole e medie imprese messe in crisi dall’insolvenza di imprese debitrici nei loro confronti: tuttavia la maniera migliore per non ritrovarsi in una situazione di difficoltà finanziaria per tali motivi è prevenire il ritardo dei pagamenti o addirittura il mancato saldo di quanto dovuto. Per fare ciò gli esperti del settore consigliano di prestare attenzione ad alcuni segnali che possono mettere in allerta la Pmi creditrice, come un aumento del numero di richieste di informazioni commerciali, riduzioni o incrementi improvvisi di ordini, intensificazione di controversie, pagamenti lenti o fermi, assegni ritirati, impossibilità di contattare il cliente. Davanti a queste situazioni bisogna stabilire il livello di perdite massimo sostenibile per evitare di ritrovarsi in crisi, strutturare un processo di controllo del credito ben definito e agire in maniera tempestiva in modo da limitare al massimo gli ammanchi. Consigliabile anche evitare gli assegni il più possibile, preferendo invece il bonifico bancario o l’addebito diretto.