Avete mai sentito parlare di start up e venture capital? Ebbene, per quanto possa apparire strano o inusuale, esistano vere e proprie società che investono in progetti imprenditoriali “a rischio”, ovvero in quei settori che non garantiscono uno sviluppo tangibile e guadagni effettivi, bensì si limitano a proporre un’idea innovativa e, nella maggior parte dei casi, necessitano di sovvenzioni per dare avvio all’attività.
Dunque, se avete in mente un progetto per dare vita ad una piccola impresa o avete ideato un prodotto rivoluzionario, potreste aver bisogno del supporto economico di terze persone, soprattutto se il capitale necessario per l’investimento è al di fuori della vostra portata: la maggior parte degli aiuti, difatti, viene elargita dalle famiglie, che spesso si assumono il ruolo di garante per i prestiti bancari, se non dispongono direttamente della somma.
Tuttavia, non tutti i giovani imprenditori possono contare sull’aiuto familiare, poiché genitori e parenti potrebbero non possedere denaro né garanzie: in questi casi, le uniche soluzioni consistono nell’accedere ai fondi statali ed europei, i cosiddetti “finanziamenti a fondo perduto”, oppure andare alla ricerca di un venture capital.
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Cos’è il venture capital?
La definizione di venture capital, fornita dall’AIFI (Associazione Italiana del Private Equity e Venture Capital) è: “un’attività di investimento in capitale di rischio realizzata da operatori professionali e finalizzata alla realizzazione di operazioni di early stage ed expansion”. Cosa significa? Come dicevamo, esistono società che erogano fondi alle piccole imprese nascenti, con lo scopo di finanziare quei progetti ritenuti innovativi o meritevoli che, però, non ottengono somme da parte delle banche, per via dei fattori di rischio.
Le società di venture capital, tra cui citiamo dPixel e Innogest SRL, invece, scelgono di investire proprio in quelle start up escluse dai prestiti bancari o dalle altre tipologie di fondi, assumendo il rischio imprenditoriale e partecipando, in parte, ai guadagni futuri: in altre parole, si tratta di capitali erogati “in fiducia”, ed indirizzati verso quei settori (ricerca, innovazione, sviluppo, informatica ecc.) considerati “caldi” e favorevoli.
Fase di sviluppo e rischio
Le società di venture capital possono finanziare sia le start up in fase embrionale, vale a dire quei progetti ancora indefiniti, al cui interno traspare un’idea, ma che non presentano prodotti né servizi ben precisi da proporre al pubblico, sia quelle piccole imprese già delineate che, però, non possono offrire alcuna garanzia di successo, per cui il rischio imprenditoriale è ancora piuttosto elevato.
Dunque, società come quelle che abbiamo menzionato, fungono un po’ da talent scout, vale a dire si occupano di scovare nuovi talenti in ambito imprenditoriale, per aiutarli ad emergere, grazie a sovvenzioni economiche e, in certi casi, anche al supporto da parte di professionisti del settore, come investitori, esperti di finanza e di marketing.
Quali settori vengono finanziati?
Così come i fondi europei e statali sono dedicati principalmente all’imprenditoria giovanile e femminile, o a settori ben precisi come l’agricoltura, l’ambiente e l’innovazione, anche le società di venture capital hanno un proprio bacino d’azione ben definito, in base alla competenza specifica.
Generalmente, comunque, i campi favoriti sono quelli che riguardano la tecnologia, la ricerca e l’innovazione, ma anche il settore healthcare, il commercio, soprattutto quello digitale, e la produzione di macchinari. Piuttosto in crescita è anche l’ambito dei servizi, un termine molto generico che comprende l’assistenza clienti, le telecomunicazioni, ma anche il marketing e le vendite.
Una società di venture capital molto conosciuta in Italia, oltre alle due sopra citate, è Invitalia, promossa dal Governo Italiano per accelerare lo sviluppo delle nuove imprese, soprattutto quelle locali e giovanili.
Come accedere ai venture capital?
Proprio come per i finanziamenti europei e statali, anche per i venture capital occorre una buona dose di determinazione e, soprattutto, tanto impegno: il consiglio che vi diamo, se siete interessati a ricevere finanziamenti per il vostro progetto imprenditoriale, è di scovare l’agenzia che si occupa del vostro settore e, successivamente, di tenere d’occhio il suo sito web, controllando di tanto in tanto i bandi o le iniziative.
In alternativa, vi suggeriamo di stilare un business plan efficace e convincente, e di contattare direttamente le società che operano nel vostro campo: se la vostra idea dovesse ottenere un giudizio positivo, ricevereste fondi e assistenza per metterla in pratica, nella speranza che cresca e raggiunga sempre più il successo.