I Finanziamenti a Fondo Perduto per Franchising sono un’ottima soluzione per dare avvio alla propria attività con un investimento iniziale minimo. Piuttosto che rimanere impelagati in debiti onerosi e piani rateali di lunga durata, molti giovani imprenditori preferiscono richiedere un contributo all’Unione Europea o ad altri enti specializzati nell’erogazione di fondi per le nuove aziende, per ridurre le spese e, di conseguenza, il margine di rischio.
I capitali ottenuti grazie ai Finanziamenti a Fondo Perduto, difatti, possono essere utilizzati per acquistare immobili e macchinari, ottenere licenze o per la propria formazione professionale ma, a differenza dei comuni prestiti bancari, non vanno restituiti totalmente, bensì soltanto in una piccola percentuale, gravata di tassi di interesse ben più vantaggiosi e convenienti e con un piano d’ammortamento atto a favorire lo sviluppo economico dell’impresa.
I Finanziamenti a Fondo Perduto sono destinati, principalmente, ai giovani che desiderano mettersi in proprio ed avviare un’attività in vari settori, dall’agricoltura, alla ricerca, al turismo, fino agli esercizi commerciali: è possibile usufruire di tali fondi, difatti, anche per aprire un negozio in Franchising, secondo le modalità previste dalla legge. In questo articolo vi spiegheremo come funzionano i Finanziamenti a Fondo perduto per quest’ultima tipologia di imprese, facendo chiarezza sia su chi può accedervi, sia sulle modalità per effettuare la richiesta.
Contenuti
Tipologie di Finanziamenti a Fondo Perduto per Franchising
I Finanziamenti a Fondo Perduto finalizzati all’apertura di un’attività in franchising sono gestiti ed erogati da Invitalia, e comprendono varie tipologie di contributi:
- contributi totalmente a fondo perduto, erogabili di anno in anno, volti a coprire tutte le spese necessarie per l’avvio dell’attività;
- contributi volti a coprire fino al 95% delle spese iniziali e di gestione;
- contributi misti, composti da una percentuale a fondo perduto ed un’altra rimborsabile attraverso un piano rateale agevolato, con tassi d’interesse più bassi di quelli presenti sul mercato.
Quanto è possibile ottenere?
Il Regolamento Europeo, pubblicato nell’aprile del 2012, stabilisce i limiti per l’erogazione di contributi finalizzati all’avvio e alla gestione di attività in franchising: lo Stato, le Amministrazioni Locali e gli Enti Specializzati, infatti, possono finanziare le imprese soltanto secondo le direttive stabilite dalla legge, previa autorizzazione da parte della Commissione Europea.
Ciò non vale per i contributi di bassa entità, vale a dire al di sotto della soglia definita ‘de minimis’, per i quali non occorre né notificare il finanziamento alla Commissione, né attendere l’autorizzazione: la somma erogabile, in questi casi, non deve superare i 200.000 euro, versati in un’unica soluzione o in più fasi, a seconda del raggiungimento degli obiettivi intermedi prefissati nell’accordo iniziale.
Quali spese vengono coperte?
Come dicevamo, questa categoria di finanziamenti può essere utilizzata per coprire tutte le spese legate all’avvio e allo sviluppo della nuova attività commerciale in franchising. Il capitale ottenuto, dunque, può essere incanalato in vari settori, dall’acquisto di beni, attrezzature, materiali e immobili, alla ristrutturazione e alla messa in sicurezza dello stabile, all’allacciamento della rete elettrica, fino all’acquisizione di competenze professionali (es. corsi, specializzazioni) e licenze.
Il Fondo, inoltre, può essere utilizzato per tutte quelle attività che rientrano nel campo della ricerca, dell’innovazione e delle nuove tecnologie: i capitali, difatti, possono servire anche per l’acquisto di brevetti, di materiali di nuova generazione o per lo sviluppo di nuovi prodotti o servizi. Infine, sono ammesse le spese legate alla gestione dell’attività, ad esempio la locazione dell’edificio, il pagamento di assicurazioni o prestazioni professionali, le consulenze finanziarie e le utenze.
Requisiti per accedere ai Finanziamenti
Per accedere ai Finanziamenti a Fondo Perduto per Franchising, è necessario possedere alcuni requisiti, stabiliti dalle normative vigenti. Affinché la richiesta possa essere effettuata, dunque:
- il titolare deve essere maggiorenne ed inoccupato;
- deve risiedere in Italia da almeno sei mesi;
- la sede legale ed operativa della ditta deve trovarsi in Italia;
- l’attività nascente dev’essere convenzionata con Invitalia;
- l’impresa dev’essere obbligatoriamente mantenuta per almeno cinque anni.
Ciò significa, pertanto, che non tutte le nuove attività possono essere finanziate, poiché i Fondi erogati da Invitalia sono destinati soltanto ad alcuni franchisor convenzionati. Ecco una breve lista dei principali:
- Leader Mobile → settore pubblicità (investimento necessario: 9.500 euro)
- K2 → settore cura della persona (investimento necessario: 15.000 euro)
- Yogurhtlandia → settore alimentare (investimento necessario: 29.000 euro)
- Mercatino → settore vendita usato (investimento necessario: 30.000 euro)
- Camomilla → settore moda (investimento necessario: 50.000 euro)
- Claro → settore ottica (investimento necessario: 7o.o00 euro)
La lista dei franchisor, comunque, è in continuo aggiornamento, per cui vi suggeriamo di tenere d’occhio il sito ufficiale di Invitalia, per conoscere in tempo reale le nuove opportunità.
A chi rivolgersi?
Come dicevamo, l’ente italiano preposto alla gestione e all’erogazione dei Fondi è Invitalia. La richiesta, da parte dei soggetti aventi diritto, dev’essere indirizzata alla suddetta società, che provvederà a valutarne la fattibilità, in base ai possibili guadagni, al preventivo, al progetto imprenditoriale e alla scelta del territorio; in alternativa, è possibile rivolgersi alla camera di commercio del proprio comune di residenza o ottenere informazioni sui bandi disponibili presso le Amministrazioni Locali e Provinciali.
Vi suggeriamo, inoltre, di tenere costantemente d’occhio il web, poiché è proprio in rete che viene pubblicata la maggior parte dei bandi e dei progetti, soprattutto quelli di base europea.
Vi ricordiamo, infine, che un requisito fondamentale per il buon esito della richiesta è costituito dalla presentazione di un business plan efficace e dettagliato, contenente informazioni utili sull’evoluzione dei lavori e sul possibile sviluppo economico dell’impresa.
Quali documenti occorre presentare?
Per avviare la richiesta di un contributo a fondo perduto per attività in franchising, occorre presentare tutti i documenti volti ad attestare la propria conformità ai requisiti imposti dalla normativa, ovvero:
- documenti personali;
- certificato che attesti lo stato di inoccupazione;
- certificato che attesti la titolarità dell’azienda;
- business plan, compreso di:
- analisi del territorio in cui si intende avviare l’attività;
- analisi degli investimenti necessari;
- studio dell’evoluzione economica del progetto;
Come rimborsare il Finanziamento?
I Finanziamenti a Fondo Perduto offrono ai giovani imprenditori la possibilità di ottenere capitali con condizioni ben più vantaggiose, rispetto a quelle dei prestiti bancari ordinari. I principali benefici sono:
- rimborsare soltanto in parte la somma ottenuta (il Fondo Perduto varia dal 30 al 60%, e in alcuni casi anche al 95% dell’importo totale);
- piano d’ammortamento della durata di 7 anni;
- congelamento del piano rateale per il primo anno dell’attività;
- tasso d’interesse non superiore al 30% di quello previsto per i prestiti bancari;
Conclusioni:
I Finanziamenti a Fondo Perduto per Franchising costituiscono un valido incentivo per l’avvio di nuove attività commerciali, volto a favorire i giovani imprenditori che non possiedono il capitale necessario per coprire tutte le spese iniziali e di gestione. Vi consigliamo di visitare il sito web di Invitalia, nonché di tenere d’occhio le novità offerte da tutti gli enti specializzati, per conoscere in tempo i bandi disponibili.