Negli ultimi tempi sono disponibili sempre più soluzioni grazie alle quali banche e società finanziarie riescono a concedere prestiti a protestati e cattivi pagatori, anche senza la cessione del quinto o in assenza di una busta paga. E’ sicuramente una cosa positiva per tutti coloro che, in un momento di difficoltà economica, non hanno potuto far fronte ad un assegno, a una cambiale o a un vaglia cambiale, vedendosi così negare per cinque anni l’accesso a qualunque tipo di finanziamento.
Quando di richiede un prestito, infatti, il nome del richiedente viene controllato dalla Centrale Rischi Finanziari e, in caso di problemi precedenti con qualsiasi istituto di credito, banca o finanziaria, il prestito viene quasi certamente negato.
A questo punto, cosa fare? Le soluzioni ci sono: si può regolarizzare la propria posizione attraverso un prestito di consolidamento debiti, valutare un prestito che preveda la cessione del quinto dello stipendio in modo da tutelare l’istituto di credito da qualsiasi rischio di insolvenza, fornire un garante oppure rivolgersi direttamente ad una banca o ad una finanziaria e valutare insieme la soluzione più adatta alle proprie esigenze.
Contenuti
- 1 Protestati e cattivi pagatori, la differenza
- 2 Come eliminare la condizione di protestato?
- 3 Prestiti a protestati, i requisiti necessari
- 4 Prestiti a protestati senza cessione del quinto
- 5 Prestiti a protestati senza busta paga
- 6 Prestiti cambializzati a protestati, di cosa si tratta
- 7 Prestiti veloci per protestati senza busta paga, cosa bisogna sapere
Protestati e cattivi pagatori, la differenza
I termini “protestato” e “cattivo pagatore” sono spesso usati come sinonimi e quindi utilizzati in maniera impropria, ma ci sono alcune differenze che è bene conoscere.
Il soggetto protestato, in breve, è un debitore insolvente totalmente nel pagamento del prestito, che però ha una possibilità alternativa di pagare il proprio debito, ad esempio tramite il pignoramento.
Il cattivo pagatore, invece, è un debitore che non ha assolto il pagamento di alcune rate del prestito, oppure lo ha fatto in ritardo o a seguito di uno o più solleciti da parte dell’ente erogatore. In questo caso il debitore viene segnalato alla Centrale Rischi Informazioni Creditizie, in modo che tutte le agenzie creditizie siano a conoscenza di questi disguidi nel pagamento e possano quindi valutare se concedere un prestito al soggetto definito cattivo pagatore.
Come eliminare la condizione di protestato?
In alcuni casi è possibile eliminare la propria posizione di protestato dal Pubblico Registro Informatico dei Protestati, dove in genere permane per cinque anni: se il soggetto paga il proprio debito entro un anno dalla 12 mesi dalla scadenza all’iscrizione al registro, se il protesto è erroneo o illegittimo oppure se il soggetto ottiene la riabilitazione a un anno dalla data di protesto, la sua condizione di protestato deve essere cancellata.
Prestiti a protestati, i requisiti necessari
E’ vero che molti istituti di credito hanno deciso di concedere prestiti anche a protestati e cattivi pagatori, anche senza busta paga, ma è anche vero che non è sempre facile ottenerli. Ecco quindi quali sono i requisiti per ottenere un prestito per protestati:
- beni mobili o immobili: se volete evitare l’intervento di un garante, una possibilità è quella di esibire un immobile su cui possa essere posta un’ipoteca. Può andare bene qualsiasi tipo di immobile, compresi i terreni edificabili o agricoli, basta che abbia un valore pari o superiore all’importo richiesto. Con questo tipo di garanzia anche protestati e cattivi pagatori possono accedere ad un finanziamento, poiché il capitale erogato può essere recuperato in caso di insolvenza.
- un garante: spesso è la migliore garanzia a fronte di un prestito, a patto che abbia tutti i requisiti richiesti da banche e istituti di credito. Presentando un garante, in genere, si può ottenere una somma maggiore in tempi più rapidi, spesso con tassi di interesse migliori.
- chiedere un finanziamento online: per protestati e cattivi pagatori una buona soluzione può essere quella di richiedere un finanziamento online, ottenendo spesso una risposta nel giro di 48 ore. In questo caso le garanzie richieste sono solitamente la presentazione di CUD, codice fiscale, busta paga ed eventualmente di un garante.
Prestiti a protestati senza cessione del quinto
Una buona soluzione per ottenere un prestito anche se si è protestati è quella della cessione del quinto, poiché lo stipendio del richiedente funge da garanzia nei confronti della banca o della finanziaria. Si tratta a tutti gli effetti di un prestito a tasso fisso per cui non viene richiesta alcuna giustificazione, che viene restituito in rate mensili trattenute direttamente dallo stipendio o dalla pensione, senza però superare un quinto del reddito mensile netto.
Per richiedere un prestito a protestati senza cessione del quinto si può prendere in considerazione l’ipotesi di dare in garanzia il proprio TFR, cosa possibile solo per lavoratori dipendenti e pensionati. Un soggetto protestato che lavora come dipendente, inoltre, può usufruire di un prestito delega, grazie al quale sarà il datore di lavoro a trattenere dallo stipendio netto del lavoratore una percentuale con cui pagare le rate del prestito.
Prestiti a protestati senza busta paga
Le soluzioni per ottenere un prestito per protestati senza busta paga non sono molte. E’ però possibile che le banche o gli istituti di credito accettino come garanzia un’ipoteca immobiliare di una casa di proprietà oppure una eventuale pensione di vecchiaia, di anzianità o di reversibilità.
Un’altra possibilità è costituita dalla fidejussione: in questo caso un terzo soggetto garantisce il rimborso delle rate del debitore principale e, in caso di inadempienza di quest’ultimo, è obbligato a pagare personalmente le rate richieste, con la possibilità di rivalersi successivamente sul debitore principale.
Prestiti cambializzati a protestati, di cosa si tratta
Un’ulteriore soluzione è il prestito cambializzato, che prevede la richiesta di cambiali a titolo esecutivo in caso di insolvenza; proprio per questo motivo anche i protestati possono accedervi, ottenendo un prestito in tempi rapidi e senza particolari garanzie ulteriori.
Nel caso del prestito veloce con cambiali è infatti possibile ottenere la somma richiesta – anche di 15.000 o 20.000 euro – nel giro di tre giorni al massimo; questa somma deve essere restituita con una serie di rate mensili che diventano cambiali, ovvero un titolo esecutivo: in caso di insolvenza la banca o l’istituto di credito può richiedere il pignoramento dei beni del debitore per recuperare il capitale erogato.
Il piano di ammortamento di un prestito cambializzato per protestati di solito varia da 12 a non più di 120 mesi per andare incontro alle esigenze del richiedente; anche le cambiali hanno un importo personalizzato in base alla situazione finanziaria del soggetto richiedente.
Possono richiedere un prestito con cambiali i lavoratori dipendenti, anche protestati o cattivi pagatori, ma in genere non i lavoratori autonomi con o senza partita iva. La documentazione da presentare per la richiesta prevede la fotocopia della carta di identità o di un altro documento di riconoscimento in corso di validità, l’ultima busta paga e il modello CUD.
Prestiti veloci per protestati senza busta paga, cosa bisogna sapere
Se si ha la necessità di ottenere un prestito in tempi molto rapidi si può ricorrere ad un prestito online, che prevede tempi più veloci per verificare la fattibilità del prestito, anche nel caso in cui il richiedente sia protestato e/o non ha la garanzia di un reddito. Le soluzioni solitamente più indicate in questi caso sono:
- prestito veloce: è indicato nel caso in cui il richiedente non abbia un reddito dimostrabile ma possa presentare il modello 730 Unico. I tempi di verifica dello status del pagatore variano dai 3 ai 6 giorni.
- finanziamento online tramite Crif: la Centrale rischi informazioni creditizie controlla la situazione del soggetto richiedente e, in caso di protestati o cattivi pagatori, valuta la possibilità di erogare un nuovo prestito in base al numero di solleciti e di irregolarità nel pagamento del prestito precedente. La tempistica varia dalle 48 ore ai 7 giorni.