Grazie alle nuove norme sul leasing abitativo previste dalla Legge di Stabilità 2016, da quest’anno sarà possibile richiedere un leasing destinato all’acquisto della prima casa.
Quella del leasing immobiliare è una soluzione di certo non nuova: era infatti stata già stata adottata una decina di anni fa; la news consistente è che verrà trasferita anche per le prime case, non solo per i beni mobili, le seconde abitazioni e le locazioni commerciali.
Il leasing immobiliare potrebbe rappresentare una forma di finanziamento del 100% della somma necessaria per l’acquisto della casa.
Una simile percentuale è impossibile da ottenere con un mutuo: al momento della sottoscrizione del leasing potrebbe però essere richiesta un’iniziale rata, che si attesta tra il 10 e il 30% dell’intero valore della casa.
C’è da dire però che, in un momento in cui i tassi fissi dei mutui ai minimi storici, il leasing, che ha tempistiche più contratte e rate onerose, difficilmente condurrà ad un’inversione di tendenza sul fenomeno generale.
Leasing: il rapporto tra ente finanziante e compratore
La formula in oggetto corrisponde ad una locazione finanziaria, i cui parametri generali sono in tutto e per tutto quelli vigenti per l’acquisto di altri beni, come ad esempio le automobili.
Come funziona il leasing immobiliare?La banca (o il mediatore finanziario), a seguito di un confronto col cliente/richiedente, formula le obbligazioni necessarie per l’acquisto del bene.
L’stituto di credito, sotto la vigilanzaa dalla Banca d’Italia, cui afferisce, acquisterà l’immobile o potrà farlo costruire su specifiche indicate dal richiedente.
Attenzione: l’utilizzatore non diverrà proprietario dell’immobile, ma semplicemente ne assumerà il diritto d’uso per un tempo concordato.
Come per un mutuo egli si impegnerà a corrispondere un canone, solitamente mensile, ma anche a rata bimestrale o trimestrale in taluni casi.
Al termine del rapporto stipulato, l’utilizzatore avrà facoltà riscattare la proprietà con una maxirata finale, divenendo così l’effettivo proprietario.
L’importo della rata è stimato scontando dalla cifra complessiva l’ammontare dei canoni pagati nel corso degli anni.
Leasing immobiliare: pro e contro
I vantaggi più significativi della formula d’acquisto di un immobile mediante leasing riguardano:
- Assenza di costi di iscrizione,
- No costi relativi all’estinzione dell’ipoteca,
- No di imposta sostitutiva (0,25%) sul mutuo.
- Abbattimento dell’imposta sull’atto di compravendita.
Un forte pro è costituito dalla forte deducibilità fiscale del leasing immobiliare per una certa franchigia.
Per i giovani sotto i 35 anni di età e situazione reddituale inferiore ai 55mila euro, i canoni sono deducibili ai fini Irpef nella misura del 19% fino a 8mila euro annui.
Chi ha già compiuto i 35 anni di età potrà invece beneficiare di una detrazione con un tetto di spesa pari a 4mila euro annui e un abbattimento sulla rata di riscatto fino a 10mila euro.
Infine l’Iva, così come le imposte d’atto e le spese notarili sulla proprietà possono essere finanziate dalla stessa società di leasing.
Leasing immobiliare: quali aspetti a sfavore?
La locazione finanziaria è molto breve, collocandosi generalmente tra i 12 e i 15 anni di durata del rapporto; questo equivale a canoni mensili più consistenti di quelli di un normale mutuo casa.
Dunque lo storico di questa formula è generalmente più breve e oneroso di quello dei “classici“ mutui: questo costituisce un forte aspetto a sfavore.
La modalità del leasing immobiliare può comunque rappresentare un via decisiva per chi, perchè magari protestato o privo di garanzie, non rappresenti un buon candidato al fine di richiedere un mutuo alla banca.